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Venerdì, 29 Marzo 2024
L'iniziativa di Palazzo d'Orleans

Oltre 14 mila beni confiscati in Sicilia, assegnati solo la metà: la Regione prova a dare una svolta

Elaborato un documento con l'obiettivo di prevedere alcune azioni per rendere più efficiente e trasparente la restituzione alla comunità di immobili e aziende sottratti alla criminalità

Secondo i dati dell’Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) aggiornati al 15 novembre 2021, su 38.101 immobili confiscati o sequestrati in Italia, ben 14.315 (pari a circa il 37,5%) si trovano in Sicilia; di questi 7.126 sono già “destinati”, sia per finalità istituzionali sia per finalità sociali, mentre altri 7.189 sono ancora “in gestione” dell'Agenzia stessa. Delle 4.686 aziende sottratte alla criminalità in tutta la Penisola, 1.449 (circa il 30%) hanno sede nella nostra Isola, ma solo 543 sono già “destinate”.

Con l'obiettivo di prevedere alcune azioni per rendere più efficiente e trasparente la restituzione alla comunità di beni e aziende sottratti alla criminalità, anche grazie al sostegno progettuale ed economico, la Regione siciliana si dota per la prima volta di una “Strategia regionale per la valorizzazione dei beni confiscati”. Il documento, elaborato da un apposito gruppo di lavoro voluto dall’assessorato all’Economia, in collaborazione con la segreteria generale della Presidenza, è stato approvato dal governo regionale e presentato nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Orleans dal presidente Nello Musumeci, dall'assessore all'Economia Gaetano Armao e dal dirigente responsabile del Coordinamento in materia di beni confiscati alla criminalità organizzata Emanuela Giuliano.

"Per la prima volta - sottolinea Musumeci -  il governo regionale ha individuato un percorso per puntare a nuove opportunità di sviluppo, fornire servizi innovativi e creare occupazione proprio grazie ai beni sottratti alla criminalità organizzata. Questa nostra terra, “bellissima e disgraziata”, ha infatti un grande patrimonio inutilizzato di immobili e di aziende, una volta appartenute alla mafia, il cui valore è dunque fortemente simbolico per il mio Governo che, sin dal suo insediamento, ha assunto la legalità quale cifra della propria azione politica"

"Sfrutteremo le risorse del Pnrr – ha evidenziato l’assessore Armao - per valorizzare alcuni beni. Siamo già pronti con quattro progetti da circa 15 milioni di euro per la procedura avviata dal ministero della Coesione del Sud. Ci presenteremo con un'iniziativa per Verbumcaudo a Polizzi Generosa e per un'azienda confiscata a Salemi, ex regno dei Salvo e quindi esempio emblematico di un riscatto della Sicilia dalla mafia. Ma anche con due beni confiscati che fanno parte, adesso, del patrimonio della Regione: le sedi degli assessorati ai Beni culturali e alle Attività produttive".

"Il documento che disegna la strategia della Regione, redatto con l'apporto di vari uffici dell'amministrazione – ha aggiunto Emanuela Giuliano - tende a promuovere lo sviluppo economico e sociale attraverso la valorizzazione dei beni confiscati. La strategia regionale, in particolare, prevede tre obiettivi specifici che dovranno integrarsi con le politiche di coesione previste dal Pnrr, per utilizzare al meglio le risorse messe a disposizione dal Piano nazionale di ripresa e resilienza".

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