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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Scandalo beni confiscati, anche il Csm apre un fascicolo

Anche il Consiglio superiore della magistratura ha avviato accertamenti sull'operato dei magistrati di Palermo coinvolti nell'inchiesta della procura nissena sulla gestione dei beni sequestrati alla mafia

Anche il Consiglio superiore della magistratura ha avviato accertamenti sull'operato dei magistrati di Palermo coinvolti nell'inchiesta di Caltanissetta sulla gestione dei beni sequestrati alla mafia. La magistratura nissena ha reso noto nei giorni scorsi di indagare su presunti "fatti di corruzione, induzione, abuso d'ufficio, nonchè delitti a questi strumentalmente o finalisticamente connessi, compiuti dalla presidente nell'applicazione delle norme relative alla gestione dei patrimoni sottoposti a sequestro di prevenzione, con il concorso di amministratori giudiziari e di propri familiari".

In un primo momento si era parlato di tre indagati: Silvana Saguto, presidente della sezione misure di prevenzione dei Tribunale, il marito (che ha curato delle consulenze ndr) Lorenzo Caramma e l'avvocato Gaetano Cappellano Seminara, che gestisce buona parte dei beni sequestrati a cosa nostra. Da ieri invece si parla anche dei coinvolgimento di Tommaso Virga, ex membro togato del Consiglio superiore della magistratura e ora presidente di sezione, Lorenzo Chiaramonte, collega d’ufficio della Saguto, e del pm Dario Scaletta.

LEGGI ANCHE: Beni confiscati, il presidente del Tribunale avvia gli accertamenti

Un vero e proprio terremoto che ha avuto, come immediata conseguenza, anche la decisione della stessa Saguto di lasciare l'incarico. Adesso del caso si occuperà la prima commissione del Csm, competente sui trasferimenti per incompatibilità ambientale e funzionale dei giudici.

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