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Cronaca

Beni confiscati, il Csm convoca il presidente del tribunale

Si tratta del primo atto dell'istruttoria che riguarda i cinque magistrati indagati dalla procura di Caltanissetta per la gestione dei beni sequestrati. A loro carico il Consiglio superiore della magistratura ha aperto una procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità ambientale

Proseguono su più binari le indagini sulla gestione dei beni confiscati a Palermo. Accanto all'inchiesta della procura di Caltanissetta su presunti "fatti di corruzione, induzione, abuso d'ufficio, nonchè delitti a questi strumentalmente o finalisticamente connessi, compiuti dalla presidente nell'applicazione delle norme relative alla gestione dei patrimoni sottoposti a sequestro di prevenzione, con il concorso di amministratori giudiziari e di propri familiari" ci sono gli accertamenti del Csm, che giovedì sentirà il presidente del tribunale.

La prima commissione del Consiglio superiore della magistratura ha aperto la procedura di trasferimento d'ufficio per incompatibilità a carico dei magistrati coinvolti e, come primo atto dell'istruttoria, ha convocato per un'audizione formale il presidente del tribunale Salvatore Di Vitale. Il magistrato era già stato ascoltato nel corso della missione di una delegazione ristretta del Csm in città. A differenza di quell'occasione, l'audizione di dopodomani sarà formale e vi parteciperanno tutti i componenti della prima commissione.

Per ora non sono state decise altre convocazioni, in attesa del rinnovo della composizione della stessa Commissione prevista per la prossima settimana. Ma saranno sentiti certamente anche tutti i magistrati nei cui confronti è stata aperta la procedura:  l'ex presidente della sezione misure di prevenzione del tribunale Silvana Saguto, i colleghi Lorenzo Chiaromonte e Fabio Licata, che come lei hanno lasciato l'ufficio, l'ex consigliere del Csm Tommaso Virga e il pm della Dda di Palermo Dario Scaletta.

Sulla vicenda interviene anche l'associazione nazionale magistrati. "Pur astenendoci da valutazioni nel merito, per rispetto delle indagini in corso - ha detto il presidente dell'Anm Rodolfo Sabelli - ci associamo alla forte preoccupazione già espressa in un documento dall'Anm di Palermo per una vicenda che tocca un settore strategico molto delicato. Auspico che gli accertamenti siano condotti in tempi brevi".

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