Stop alle navi vecchie per i collegamenti con le isole minori, la Regione vince al Tar: "Bandi legittimi"
Per i giudici di primo grado, prevedere un'età non superiore ai vent'anni o il ringiovanimento tecnico per chi li supera "assicura un livello qualitativo migliore dei trasporti". Bocciato il ricorso di Caronte&Tourist sull'affidamento dei servizi per 60 milioni di euro all'anno, snobbati dagli armatori
Stop alle navi troppo vecchie per i collegamenti tra la Sicilia e le isole minori. Lo mette nero su bianco il Tar di Palermo, che ha bocciato il ricorso di Caronte&Tourist contro il bando della Regione per i trasporti marittimi. Bando andato deserto.
La compagnia contestava 4 dei 5 lotti (Egadi, Ustica, Pelagie, Pantelleria, per il lotto delle Eolie il verdetto è stato rinviato per competenza al Tar di Catania) in cui la Regione Siciliana aveva diviso l’affidamento quinquennale dei servizi integrativi di collegamento marittimo con le isole minori: un affare da 60 milioni di euro l’anno che gli armatori hanno snobbato non presentando alcuna offerta. Ora il Tar ha chiarito che, anche se le gare sono andate deserte, i bandi erano regolari e, previa proroga degli affidamenti in atto, potranno essere riproposti.
Il "no" degli armatori alla Regione: cosa c'è dietro il flop dei bandi da 300 milioni?
Secondo i giudici, “il richiesto requisito, che impone di utilizzare navi costruite o ‘ringiovanite’ da meno di venti anni, è evidentemente volto ad assicurare un livello qualitativo migliore del servizio oggetto di appalto”.
Il gruppo armatoriale delle famiglie Franza e Matacena, aveva fondato il ricorso sul requisito delle navi di età non superiore ai 20 anni imposto dalla Regione per la partecipazione ai bandi. Una condizione giudicata "escludente" da Caronte&Tourist, anche se il dipartimento regionale dei Trasporti aveva previsto la possibilità del "ringiovanimento tecnico", ovvero interventi di miglioramento sulle navi più vecchie di vent'anni certificati da enti preposti e in alternativa il ricorso al noleggio.
Anche su questo punto il Tar ha chiarito che “gli ulteriori corollari della tesi della ricorrente, circa l’elevatissimo costo dell’opera di ringiovanimento delle navi, o il fatto che nel marcato non esisterebbero operatori in grado di soddisfare il requisito richiesto, non viene sufficientemente provato con la documentazione depositata”.
Sempre nella sentenza si ritiene poi “non condivisibile l’ulteriore argomento utilizzato dalla ricorrente secondo la quale l’irragionevolezza del requisito richiesto dovrebbe trarsi dalla circostanza che in passato le gare svolte per il medesimo servizio non richiedevano requisiti analoghi: come messo in rilievo dalla già citata nota dell’amministrazione del 4 ottobre 2021 n. 51754, è plausibile pensare che gli inconvenienti verificatisi in passato abbiano indotto l’amministrazione regionale a introdurre, non irragionevolmente, il requisito in contestazione”.
Sulla decisione del Tar, il parere di Vincenzo Franza, amministratore delegato di Caronte&Tourist: "La pronuncia non ha colto il punto essenziale - spiega a MessinaToday - cioè che l'età delle navi non può essere di per sé stesso un fattore discriminante, ma che occorre valutare le caratteristiche oggettive dei mezzi. Per cui siamo confidiamo che il Cga, o addirittura il Tar Catania che ancora dovrà esprimersi su di uno dei ricorsi, coglierà il punto e confermerà le nostre tesi".