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Cronaca

Assalivano gli autisti agli svincoli, ecco come agiva la banda dei tir

Seguivano i camion dalle province fino a Palermo, poi bloccavano il mezzo con le pistole in pugno. Dietro la gang l'ombra della mafia: il capo era un uomo vicino ai boss di Altarello: Fabio Prestigiovanni

In soli sei mesi la banda avrebbe messo a segno 22 assalti ai tir. Il modus operandi era sempre lo stesso: seguivano i mezzi pesanti dalla provincia di Ragusa e Catania fino a Palermo. Qui entravano in azione, sorprendendo l'autista nei pressi degli svincoli autostradali. Pistola in pugno, bloccavano il mezzo e poi si dirigevano verso il deposito di Carini nella zona industriale dove uno della banda, Ludovico Blandino, di 48 anni, faceva il custode. (GUARDA IL VIDEO)

Il capo era un uomo vicino ai boss di Altarello: si tratta di Fabio Prestigiovanni, già condannato per racket delle estorsioni. L'organizzazione composta da sette rapinatori palermitani è stata scoperta dalla polizia stradale. Nell’operazione della scorsa notta è finito in carcere proprio Blandino, altri tre erano già in cella perchè sorpresi in flagranza durante una rapina nel 2009. Altri tre sono finiti ai domiciliari.

All'Ucciardone erano già detenuti Antonio Lo Coco di 46 anni, Antonino Carra di 53 anni, l'autista della banda soprannominato “Asso” e Fabio Prestigiovanni di 38 anni. Agli arresti domiciliari Antonino D'Alessandro di 51 anni, Alessandro Noto di 30 anni, anche lui autista, e Filippo Abbate, di 32 anni, che aveva un deposito alla Zisa.

La banda, secondo la Polstrada avrebbe messo a segno in sei mesi 22 assalti ai Tir. I sette dovranno rispondere di associazione per delinquere, ricettazione, favoreggiamento e porto d'arma abusivo. Tutte le rapine sono state compiute a mano armata. I sette per evitare di essere individuati noleggiavano le auto, sempre diverse, e intimavano ai camionisti di dire alla polizia che i rapinatori erano arrivati a bordo di un Suv Nero.

Un giro d'affari di migliaia di euro: nel mirino sono finiti carichi di pneumatici, formaggi, prosciutti, elettrodomestici, per un valore medio dicentocinquantamila euro. Molta merce veniva utilizzata dai componenti delle famiglie dei malviventi stessi, che ne usufruivano liberamente all'interno delle loro case. Sono al vaglio degli inquirenti altri colpi commessi nella zona di Termini Imerese e Trapani. Tutte con le stesse modalità. Nel corso dell'operazione ci sono anche 11 denunciati. Sono i commercianti di via Aloi, via Agnetti e alla Zisa dove gli agenti della stradale hanno trovato parte della merce rubata.
 

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