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Cronaca

Smercio di armi, diamanti e oro dai Balcani: una condanna e 7 assoluzioni

Gli imputati erano stati fermati a luglio del 2018 assieme ad altri, che sono già stati processati con il rito abbreviato. In questo troncone sono stati inflitti solo 2 anni a Giuseppe Giangrosso ma per una contestazione marginale

Erano stati fermati a luglio del 2018 perché, assieme ad altri, avrebbero fatto parte di una banda che si sarebbe occupata di smerciare armi, ma anche diamanti, oro e monete false, tra Palermo, la Germania e il Kosovo, oltre a gestire l'immigrazione clandestina lungo la rotta balcanica. Adesso la prima sezione della Corte d'Assise ha però deciso di assolvere 7 imputati e di condannare a due anni, soltanto per simulazione di reato, Giuseppe Giangrosso.

La Corte, presieduta da Sergio Gulotta (a latere Monica Sammartino), ha del tutto scagionato Dario Vitellaro, Placido Francesco Di Natale, Alfonso Farruggio, Filippo Pillitteri, Denis Nikci, Xhemshit Vershevci e An Dobjani (difesi, tra gli altri, dagli avvocati Antonio Turrisi, Giovanni Castronovo e Simona La Verde). Il resto del gruppo è stato invece processato con il rito abbreviato.

Gli imputati vennero fermati dai carabinieri e si erano inizialmente ipotizzati anche contatti con Cosa nostra catanese (soprattutto legato all'acquisto di armi) e con il gruppo paramilitare albanese "Nuovo Uck". Secondo la Procura decine di stranieri, grazie al supporto della banda, sarebbero riusciti a raggiungere la Svizzera ed il Nord Europa. 
 

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