rotate-mobile
Domenica, 10 Dicembre 2023
Cronaca

Dal phishing al "computer crime": boom di truffe informatiche in Sicilia, nel 2020 denunce raddoppiate

Gabriele Urzì, segretario Fabi Palermo, snocciola i dati della polizia postale. "Con il Covid pagamenti elettronici quadruplicati, ecco perché sono cresciuti i furti di identità, dati sensibili e denaro dai conti correnti". L'avvertimento ai clienti delle banche: "Controllate gli estratti conto, usate i servizi di 'notifica movimenti', installate software di protezione e modificate frequentemente le password"

"In un solo anno, sono più che raddoppiati i casi di reati informatici denunciati alle forze dell'ordine in Sicilia. Il Covid ha stravolto le abitudini nel settore bancario, anche in quelle regioni del Sud tradizionalmente più 'affezionate' a forme di pagamento classiche". A dirlo è Gabriele Urzì, segretario provinciale Fabi Palermo e responsabile Salute e Sicurezza del sindacato, secondo cui "l'aumento vertiginoso di truffe informatiche, furti di identità e dati sensibili, utilizzo illecito di carte di credito, furti di denaro dai conti correnti è legato al massiccio incremento dei pagamenti elettronici: gli acquisti online sono infatti quadruplicati". 

Secondo dati della polizia postale, nel 2020 in Sicilia i casi denunciati di utilizzo illecito di carte di credito e phishing sono stati 1.410, con 9 persone denunciate. In totale sono stati trattati 1.698 casi per truffe online, con 418 persone indagate. Nell’ambito del "computer crime", ovvero il furto d’identità, gli attacchi informatici, e l’installazione di malware, la polizia postale ha registrato 794 casi con 28 persone denunciate. Per altre tipologie di delitti, si contano 374 casi con 102 persone denunciate.

Altro fenomeno dilagante è il cosiddetto "sim swap", ovvero la sostituzione fraudolenta delle sim, che passa nello smartphone del truffatore. I casi denunciati in Sicilia dall’inizio della pandemia per truffe di questo tipo sono stati 530. E' di questi giorni l’ennesimo attacco phishing ai clienti Unicredit: si tratta di truffe effettuate inviando un'e-mail con il logo contraffatto di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, in cui si invita il destinatario a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso.

Per Gabriele Urzì esistono però semplici regole che possono rendere la vita difficile ai malintenzionati. "E’ bene sapere - dichiara il sindacalista - che le informazioni e gli strumenti con cui accediamo ai servizi della banca sono strettamente personali e vanno custoditi con cura e che la banca non ci chiederà mai di fornirle direttamente i nostri codici di accesso ai servizi quando ci contatta. Occorre poi controllare regolarmente gli estratti conto dei nostri rapporti bancari, tenere sempre a portata di mano i numeri di riferimento della banca, avvalersi dei servizi di 'notifica movimenti', installare adeguati software di protezione sui dispositivi che utilizziamo per accedere al mobile o internet banking, modificare frequentemente le password di accesso al servizio di internet banking, non rendere pubblici indirizzi, password o codici e valutare con attenzione le richieste di dati personali da parte di chi non conosciamo. Insomma, tenere gli occhi aperti".

Sullo stesso argomento

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Dal phishing al "computer crime": boom di truffe informatiche in Sicilia, nel 2020 denunce raddoppiate

PalermoToday è in caricamento