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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Bancarotta fraudolenta, arrestati due imprenditori: sequestrati beni per oltre 2 milioni

Ai domiciliari sono finiti i fratelli Vincenzo e Liborio Abbate, attivi nel settore delle pulizie generali di edifici. È coinvolta nelle indagini della guardia di finanza, ma non risulta colpita dal provvedimento cautelare, anche l'anziana madre che era formalmente a capo della società poi fallita

Due imprenditori, attivi nel settore delle pulizie generali di edifici, sono stati arrestati perchè accusati, a vario titolo, di bancarotta fraudolenta, omesso versamento di Iva e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. I destinatari del provvedimento cautelare sono i fratelli Vincenzo Abbate di 50 anni e Liborio Abbate di 54 anni. Ai due sono stati concessi i domiciliari. A intervenire sono stati i militari del Comando provinciale della guardia di finanza, in esecuzione dell'ordinanza emessa dall'ufficio gip del tribunale.

Le fiamme gialle hanno proceduto, contestualmente, al sequestro di beni e denaro per circa 650 mila euro nonché dell'intero capitale sociale e relativi beni aziendali di tre società per un valore di circa 1 milione e 700 mila euro.

L'operazione è stata denominata "Clean up" e le indagini svolte dagli investigatori hanno permesso "di disvelare un complesso e articolato sistema di società, pensato e realizzato da un'unica regia riconducibile agli indagati, nell'ambito del quale le persone giuridiche coinvolte erano una la continuazione aziendale dell'altra, con analogo oggetto sociale, soci e coincidenza di sedi operative e asset aziendali". Gli indagati, secondo uno schema illecito reiterato nel tempo, "hanno svuotato e poi messo in stato di insolvenza l'impresa originaria sorta nel 1986, mediante la creazione di una rete di società, formalmente controllate dalla prima e soggette ad una direzione unitaria da parte dei fratelli imprenditori, alle quali sono stati ceduti beni societari e rami d'azienda". È coinvolta nelle indagini, ma non risulta colpita dal provvedimento cautelare di oggi, anche la madre degli imprenditori, M.C. (77 anni), posta formalmente, dal 2016, a capo della società poi fallita. 

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