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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Tribunali-Castellammare / Via Cala

Triolo Zancla, aborto spontaneo per una donna incinta di 20 settimane: i familiari devastano la clinica

Una 29enne alla sua seconda gravidanza è andata nella clinica alla Cala per una visita programmata, due giorni dopo l'ultima. In quell'occasione i medici, dopo alcuni esami, le hanno comunicato la notizia. Per riportare la calma è stato necessario l'intervento della polizia. La replica dalla casa di cura: "E' stato un aborto sportaneo, una tragedia imprevedibile"

Alla comunicazione della tragedia, un aborto spontaneo alla ventesima settimana di gravidanza, i familiari di una ragazza di 29 anni hanno chiesto di parlare con i medici. Dopo un breve ma acceso dialogo, però, li avrebbero insultati e minacciati, danneggiando mobili e rompendo vetrate. Caos alla clinica Triolo Zancla, nella zona della Cala, dove questa mattina sono intervenuti almeno sei equipaggi della polizia per riportare la calma.

Secondo una prima ricostruzione la donna, alla sua seconda gravidanza, era andata in clinica domenica riferendo di aver accusato dei dolori e aver registrato delle perdite. Dai risultati degli esami eseguiti però non sarebbero emersi parametri che avrebbero dovuto destare preoccupazione. La giovane sarebbe quindi stata invitata ad andare casa per riposarsi e ad aspettare 48 ore prima di presentarsi per una nuova visita programmata.

Così la giovane donna è tornata alla Triolo Zancla per sottoporsi a un’ecografia e ad altri esami che hanno evidenziato la morte del bambino. "Ogni perdita rappresenta un lutto. Purtroppo qui - spiega a PalermoToday Luigi Triolo, responsabile dell’Unità operativa di Ostetricia e ginecologia - ci troviamo di fronte a un aborto, un fatto tragico ma imprevedibile. Tutti i passaggi sono stati registrati nella cartella clinica. Se anche fosse stata ricoverata domenica, ragionando per assurdo, non sarebbe stato possibile intervenire in alcun modo per evitare o impedire l'evento abortivo".

Una volta tornata in stanza, i familiari avrebbero chiesto di essere ricevuti dal medico. Dopo aver ascoltato le prime spiegazioni, ricostruisce ancora il dottore Triolo, i familiari si sarebbero scagliati contro lui, gli altri sanitari e la clinica, seminando il caos e rendendo necessario l’intervento degli agenti delle volanti. Tutti i protagonisti sono stati identificati in attesa di chiarire se qualcuno - la clinica o la famiglia della 29enne - deciderà di sporgere denuncia contro l’altra parte.

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