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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca

Bimbi di pochi mesi intossicati dopo aver ingerito hashish o cocaina, tre casi in meno di una settimana

L'ultimo episodio ha riguardato un bambino di un anno e mezzo. E' stato accompagnato dai genitori al Di Cristina. Le sue condizioni, inizialmente critiche, sono lentamente migliorate. Attivati i servizi sociali del Comune e il Sert dell'Asp. Il procuratore Caramanna: "Fatti allarmanti frutto di una totale disattenzione"

Intossicati dopo aver ingerito piccole quantità di hashish o marijuana. Sono tre i bambini ricoverati in pochi giorni all’ospedale Di Cristina, segno di un fenomeno che inizia ad assumere contorni preoccupanti. "Un fatto allarmante. Non ci erano mai capitati tutti questi casi in così poco tempo, frutto di una assoluta disattenzione - spiega a PalermoToday Claudia Caramanna, magistrato che guida la Procura per i minorenni -. I genitori sono consumatori di stupefacenti, a volte saltuari, ma spesso sostengono che i figli abbiano la raccolto la droga da terra, per strada".

L’ultimo episodio risale a domenica mattina. I genitori di un bambino di un anno e mezzo sono arrivati dalla zona di via Oreto portando in braccio il figlio in condizioni critiche. Mentre i medici si occupavano dei piccoli, i poliziotti - su disposizione del pm - hanno perquisito la loro abitazione non trovando neanche un grammo di sostanza stupefacente. A carico del padre, inoltre, è stato eseguito il sequestro di una pistola detenuta illegalmente e con matricola abrasa. Motivo per cui è stato anche denunciato.

Le condizioni del piccolo, affidato temporaneamente al direttore sanitario, sono lentamente migliorate tanto che questa mattina ha potuto giocare e sorridere tra le braccia della mamma come se non fosse mai successo nulla.

I casi dei giorni precedenti invece hanno riguardato due bambini di circa undici mesi che arrivavano da famiglie diverse. Nel loro sangue, come accertato grazie agli esami tossicologici, sono state trovate tracce di cannabinoidi (hashish e marijuana) o di cocaina nel secondo. Anche loro, superata la fase più delicata, sono stati ricoverati in Pediatria e affidati al direttore sanitario con il divieto assoluto per i genitori, sino a nuova a disposizione, di portarli via dall’ospedale. La procedura adesso prevede l’attivazione degli specialisti dei Servizi per le tossicodipendenze dell’Asp e dei servizi sociali del Comune, che si faranno carico di studiare dei progetti di sostegno alla genitorialità per evitare eventuali provvedimenti che porterebbero alla decadenza della responsabilità genitoriale o ad altro genere di limitazioni.

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