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Giovedì, 18 Aprile 2024
Il caso

Bimba in ipotermia a scuola: "Era paralizzata e tremava, il compagno di banco ha allertato la maestra"

I genitori della piccola raccontano quanto successo alla Emanuela Loi: "In ospedale hanno riscontrato una scarsa sensibilità di braccia e gambe, pallore, cefalea e un diffuso irrigidimento muscolare". Adesso la bambina sta meglio, ma deve sostenere altri esami. Il legale: "Assurdo parlare di guasto improvviso"

"Che hai? Che succede? Maestra, maestra! Non risponde più, si è bloccata mentre scriveva". Stava per suonare la campanella nella scuola Emanuela Loi, a Passo di Rigano, quando il compagnetto di banco di Marta (nome di fantasia) ha fatto scattare l'allarme. "Tremava, era rigida ed era pallida", raccontano i genitori. Quindi la chiamata all'ambulanza, il trasporto in ospedale e la diagnosi: "principio di ipotermia". La piccola - che comunque al momento del malore indossava un abbigliamento invernale - adesso sta meglio anche se avverte dolori articolari. Per questo la pediatra le ha prescritto ulteriori esami.

A raccontare a PalermoToday la terribile esperienza vissuta dalla loro figlia di 10 anni sono i genitori, attraverso il loro legale. "La bambina è diventata improvvisamente pallida - spiega l'avvocato Giulio Catalano - e tremava. Batteva i denti e, con la penna ancora in mano, si è come paralizzata. Non rispondeva più. La maestra ha immediatamente avvertito la preside. La bambina è stata portata così in vicepresidenza, dove le pompe di calore erano accese per provare a darle un po' di ristoro. Appena è arrivato il 118, la corsa verso l'ospedale Cervello. Lì hanno riscontrato una scarsa sensibilità di braccia e gambe, pallore, cefalea e un diffuso irrigidimento muscolare. Le è stata tenuta addosso una coperta termica in modo che il corpo potesse scaldarsi e la bambina riprendersi". 

Marta, che frequenta la quinta elementare dell'istituto a Passo di Rigano, già da lunedì dovrebbe tornare a scuola. Intanto però la pediatra ha prescritto ulteriori esami, per scongiurare ogni pericolo. "La bambina sta meglio - prosegue - ma ha ancora questo stato di rigidità muscolare con dolori articolari. E' meglio dunque stia a casa. Il medico pertanto ritiene necessario fare ulteriori accertamenti, che adesso non può fare: potrà soltanto non appena il corpo si sarà rilassato. Non solo un elettrocardiogramma, ma anche ulteriori esami che questa dottoressa ritiene indispensabili per valutare le sue condizioni di salute dopo quanto le è capitato". 

Adesso i genitori si riservano la facoltà di agire per vie legali. Prima però, ciò che conta, è appurare l'effettivo stato di salute della bambina. "Speriamo non ci siano conseguenze - puntualiza l'avvocato Catalano -. Il fatto è gravissimo e non doveva assolutamente accadere. La stessa preside nella sua circolare ha parlato di responsabilità civili e penali. Chi non ha ottemperato alle intimazioni del prefetto? Chi non ha tutelato minori? In una città come Palermo, dove fino a dicembre c'è caldo, ci sarebbe stato tutto il tempo di risolvere il problema prima dell'arrivo dell'inverno e del freddo". 

In merito alle dichiarazioni dell'assessore Tamajo, che avrebbe imputato alla scuola un ritardo nella comunicazione del guasto, sebbene la preside Corona abbia più volte scritto agli uffici competenti, la posizione della famiglia è chiara: "Parlare di un guasto improvviso - conclude l'avvocato - è un provare ad arrampicarsi sugli specchi. Ci sono delle evidenze documentali che smentiscono le sue parole di accusa verso la scuola, inchiodando l'amministrazione alle sue responsabilità. Non si può sminuire una problematica del genere. Dal punto di vista morale questa cosa non doveva assolutamente accadere". 

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