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Cronaca Via Nasi Nunzio

Ballarò, Comune e cittadini "rispondono" ai raid nel pub sequestrato a Nicchi

Indetta un'assemblea cittadina per dire "no" alle intimidazioni mafiose e manifestare solidarietà alla coop che gestisce il locale. Parteciperà anche l'assessore alla Attività produttive, Giovanna Marano. "Portiamo avanti - dicono Marano e Orlando - una battaglia per il quartiere e la città"

Prima i vetri in frantumi, le fiamme, l'azione ripetuta chi proprio non vuole che il pub Ballarò, nell'omonimo quartiere, riapra i battenti. Poi la reazione: i controlli a tappeto delle forze dell'ordine, la presa di posizione del Comune, la reazione dei cittadini che credono ancora nella parola "legalità". L'incendio appiccato da ignoti nella notte di mercoledì al pub di via Nunzio Nasi porta con sè tutto questo. Non si parla di un locale qualunque, ma dell'ex "Cu mancia fa muddichi" , sequestrato nel 2014 perchè considerato uno dei beni del boss mafioso Gianni Nicchi. Il locale è stato affidato poi alla coop  "Insieme si può'", che sta lavorando alla riapertura dell'attività.

L'azione della coop non piace evidentemente a tutti, così il locale è stato oggetto di tre episodi vandalici in meno di un mese. Nella notte di sabato i carabinieri hanno passato al setaccio la zona e i controlli hanno portato all'arresto di due persone per droga, alla chiusura di un pub per carenze igieniche e alla denuncia di tre titolari di altrettante attività per violazioni amministrative.

Adesso a scendere in piazza sono i cittadini, che hanno indetto un'assemblea cittadina nel centro di Santa Chiara per dire "no" alle intimidazioni mafiose e manifestare solidarietà ai gestori del locale. All'iniziativa parteciperà anche l'assessore alla Attività produttive, Giovanna Marano, in rappresentanza dell'amministrazione comunale. "L'incendio al pub di Ballarò - dicono Giovanna Marano e il sindaco Leoluca Orlando - è un segnale grave, perché si tenta di incidere sull'aspetto più significativo dell'azione svolta dalla Magistratura e dalle Forze dell'ordine contro le attività mafiose: il taglio delle radici di un'economia illegale. Il sequestro di quel pub e la sua riapertura con attività legali e nella legalità ha un valore determinante che parla al quartiere di Ballarò e parla a tutta la città. Per questo bisogna continuare a tenere alta la guardia, sostenendo la cooperativa ed affiancandola con i mezzi che la legge e i regolamenti comunali offrono già per il sostegno alle imprese che gestiscono i beni confiscati. E' una opportunità straordinaria per un quartiere come Ballarò, dove il rilancio in termini economici ed occupazionali di un locale sottratto alla mafia rappresenta la chiara alternativa possibile al gioco e alla sudditanza al potere dei mafiosi".

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