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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Zen / Via Francesco de Gobbis, 13

Bagni inagibili da più di un anno, l'intervento alla scuola Sciascia è programmato ma il Comune dà forfait

A disposizione degli alunni solo due water. Ma è lungo l'elenco delle cose che non vanno all'istituto dello Zen: dalle aule chiuse per infiltrazioni ai laboratori di alunni disabili in corridoio. La preside Cocuzza: "Inadempienze e disservizi inaccettabili quando di fronte si ha un'utenza scolastica"

I bagni sono inagibili da quasi un anno, l'intervento è finalmente programmato ma il Comune dà forfait. E' successo alla scuola Leonardo Sciascia. Nel plesso di via Francesco De Gobbis allo Zen dallo scorso novembre infatti i servizi igienici sono insufficienti alle classi, otto in totale, e per garantire un regolare inizio delle attività didattiche l'orario è stato persino ridotto, con uscita prevista a mezzogiorno. "L'intervento è assolutamente urgente, io gestisco un servizio pubblico con dei minori. Inadempienze e disservizi sono inaccettabili quando di fronte si ha un'utenza scolastica" tuona a PalermoToday Stefania Cocuzza, preside dell'istituto. La redazione ha provato a chiedere una replica l'asssessore all'Istruzione Aristide Tamajo senza successo.

Mercoledì scorso era stato finalmente programmato l'intervento al piano terra. Delle due batterie complete di bagni, l'una per i maschi l'altra per le femmine, solo un paio di water sono agibili. Così ora un nastro ne vieta l'accesso. "Una di queste batterie è assolutamente chiusa e per tutte le classi che ci sono al pian terreno questi servizi igienici sono insufficienti - specifica la dirigente scolastica -. Bisogna raggiungere una soluzione, perché siamo in estrema sofferenza. Dopo anni di richieste e segnalazioni, finalmente l'intervento era stato calendarizzato con l'Edilizia scolastica. Abbiamo provveduto alla riorganizzazione oraria dei nostri alunni. Ma l'intervento è saltato e nessuno ci ha informato. Aspettavamo gli operai dell'Amap e del Coime per le 7.30. Non si è visto nessuno. Nei mesi scorsi abbiamo persino pagato a nostre spese la Sicilspurghi, ma non è un problema di spurgo. L'ostruzione è di ignota provenienza e la scuola non può e non deve occuparsene in autonomia". 

L'elenco dei disservizi però non si esaurisce ai soli bagni. Aule chiuse per infiltrazioni, laboratori di alunni disabili in corridoio, scale antincendio e vie di esodo interdette. "E' la negazione del diritto all'apprendimento in un territorio dove c'è grande povertà educativa - puntualizza la professoressa Cocuzza -. Perdiamo iscrizioni e meno bambini ci sono nella nostra scuola, meno sono i posti di lavoro in organico. Cerchiamo ogni giorno di andare avanti. Tutto è stato prontamente comunicato al cambio dell'amministrazione. Sì, ci sono stati fatti dei sopralluoghi e c'è l'interessamento del Comune che oggi raccoglie l'eredità della precedente amministrazione. Ora nonostante sofferenze e tribolazioni sembrava che qualcosa stesse per smuoversi, ma così non è stato". 

A pagarne le spese adesso sono gli oltre 600 alunni, tra elementari e medie. "Da due anni nel nostro plesso di via Smith ci sono sei aule chiuse perché sul tetto ci sono delle infiltrazioni di umidità - dice ancora -. Questo mi ha costretto al trasferimento di quelle classi al plesso De Gobbis, originariamente destinato a ospitare solo le medie e gli uffici amministrativi. Adesso invece al pian terreno ci sono le elementari, le stesse che possono usufruire solo di un paio di bagni. E poi vogliamo parlare di alcuni alunni con disabilità gravissime o autismo costretti ad effettuare i laboratori di psicomotricità e accoglienza in corridorio? Al De Gobbis la scala antincendio è chiusa dal 2019 perché le radici di un grande pino hanno dissestato tutta la pavimentazione intorno. C'è anche una lesione alla scala interna e i miei bambini non hanno due scale ma una sola e poche vie di esodo in caso di emergenze". 

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