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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Bagheria

Bagheria, salvo il museo Guttuso: "Riaprirà lunedì 15 dicembre"

La decisone dopo un lungo Consiglio comunale straordinario dedicato al museo della storica villa dei Principi di Cattolica. L’assessore alla Cultura e il sindaco Cinque hanno illustrato a consiglieri e cittadini idee e progetti

Il museo dedicato al maestro del Novecento, Renato Guttuso, nella storica villa dei Principi di Cattolica, riaprirà al pubblico il prossimo lunedì 15 dicembre. Dopo un lungo Consiglio comunale straordinario proprio dedicato al museo Guttuso durante il quale sia l’assessore alla Cultura, Rosanna Balistreri che il sindaco della Città delle Ville, Patrizio Cinque, hanno illustrato a consiglieri e cittadini quali sono le idee ed i progetti che riguardano il museo, l’amministrazione comunale ha annunciato oggi la riapertura al pubblico.

Come era già stato reso noto - si legge in un comunicato del comune di Bagheria - il museo potrà riaprirà grazie all’impiego del personale AsuSU i cui costi non gravitano sul bilancio comunale pertanto, trattandosi di un servizio a  domanda individuale, si potrà rispettare la percentuale del costo del servizio che deve necessariamente rispettare il parametro di copertura del costo entro il 36%. Durante la seduta del Consiglio comunale di ieri l’assessore Balistreri ha illustrato la situazione e la storia del museo che lei considera potenzialmente il fiore all’occhiello di questa città e l’elemento che può fare da traino per rilanciare Bagheria nello scenario culturale e turistico.

“Il museo esiste da 41 anni grazie alle donazioni del maestro Guttuso che fece in vita a partire dal 1974 e protratte nel corso degli anni fino alla  morte del pittore – spiega l’assessore – nel 2000, dopo i lavori di ristrutturazione che resero il museo più sicuro per il patrimonio pittorico, il figlio adottivo del Maestro, Fabio Carapezza Guttuso, fa una transazione con la quale riconosce la donazione del maestro e integra la donazione  già presente di 268 con altri 72, cedendo al Comune anche i diritti, tranne ovviamente i diritti Siae”. L’assessore Balistreri fa accenno alla gestione del comitato direttivo esteso, alle grandi mostre, ai premi legati al museo, ma anche alle tante problematiche di gestione, dopo il 1992, quando il Comune fu citato in giudizio dal dottor Carapezza preoccupato per la sicurezza del patrimonio presso un museo che aveva necessità di essere ristrutturato, come poi avvenne.

Patrizio Cinque-2“Negli anni in cui il numero dei membri del comitato direttivo si erano ridotti a solo tre persone, per effetto della modifica regolamentare nel 2000; il sindaco pro-tempore, il direttore del museo ed il direttore degli Archivi Guttuso, la gestione inizia ad avere una piega diversa – spiega l’assessore  Balistreri – “Ciò che si è sbagliato in questi anni è stata la mentalità gestionale di un bene culturale, chiunque ricopra un attività dirigenziale ha il dovere di aggiornarsi sempre e continuamente, ciò vuol dire che un museo di 30 anni fa non può essere il museo di oggi, l’offerta è cambiata ma la gestione e la mentalità sono rimaste le stesse, se percepisco dei fondi non mi devo chiedere come li devo spendere ma mi devo chiedere come li devo investire. Se ho una mentalità imprenditoriale allora non devo chiedermi come devo spendere il fondo ma come devo spendere il mio bene, il mio prodotto per rilanciare il bene stesso. La cultura è la fetta di mercato che dobbiamo conquistare”.

Terminata la sua analisi della gestione pregressa che l’assessore ha definito “chiusa, che non ha rilanciato il museo con una visione internazionale” Balistreri ha spiegato come questa amministrazione intende valorizzare il museo rendendolo un museo all’avanguardia, secondo gli standard di funzionamento e di sviluppo dei musei che si rifanno al codice Icom.  “Il nostro è un museo non troppo allettante” illustra l’assessore che accenna alle aperture notturne standardizzate, al book shop, al servizio di biglietteria, informazioni, guardaroba, caffetteria, merchandising, la sala ristorazione, il sottofondo musicale del percorso, la possibilità di sedersi mentre si guarda un quadro. “Le persone che oggi fruiscono del museo hanno esigenze diverse rispetto a quelle di un tempo”.

“Abbiamo un museo che costa 480 mila euro con un introito di 20 mila euro, costi per lo più legati al personale e agli straordinari” dichiara l’assessore che accenna ai lavori di prossima partenza per la video-sorveglianza ed il sistema di allarme che abbatteranno i costi per la guardiania notturna e che dovranno essere terminati entro aprile 2015. “Facendo una divisione dell’introito per i giorni visitabili, con un prezzo del biglietto che è di 5 euro, noi abbiamo 13 visitatori al giorno, e con questi numeri il museo non ha dove andare” spiega l’assessore – “il nostro obiettivo è quello di riuscire ad alzare questo numero: con 300 visitatori al giorno potrebbero essere introitati 468 mila euro”. A questi ipotetici introiti potranno poi essere aggiunti gli introiti dei servizi aggiuntivi.

L’intervento del sindaco inizia con il riferimento agli ultimi atti di Giunta, relativi al personale, atti che il sindaco ha definito epocali perché  faranno risparmiare ingenti somme di denaro riorganizzando la macchina amministrativa comunale. Tra i servizi coinvolti anche il museo Guttuso “la cui gestione, sino ad oggi è stata fallimentare” dichiara il sindaco, che aggiunge: “non possiamo chiedere ai cittadini sacrifici e tenere in piedi un servizi che è fallimentare, allora occorreva chiudere, chiudere temporaneamente” – spiega Cinque  - “così come abbiamo fatto, per riorganizzare pensando ad una gestione con modello privatistico”. “Non c’è alcuna intenzione di perdere il patrimonio che rappresenta Guttuso”. Cinque annuncia poi la riapertura per lunedì prossimo anche in risposta alla messa in diffida presentata dal figlio adottivo di Guttuso, e aggiunge la notizia del trasferimento degli uffici Cultura presso il museo con le relative guide.

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