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Cronaca

Quindici auto bruciate per vendetta, condanna definitiva per un prof palermitano

Luca Odierna Contino, assieme a un complice, nel 2018 incendiò i mezzi posteggiati in alcune strade di Treviso, dove insegnava grafica in un istituto privato: era convinto che i vicini ce l'avessero con lui. La Cassazione ha respinto il suo ricorso, dovrà scontare 3 anni e 15 giorni

Una serie di auto incendiate - una quindicina in tutto - tra il 29 gennaio al 14 luglio del 2018 per le strade di Treviso. Dietro ai roghi la mano di un palermitano, Luca Odierna Contino, insegnante di grafica e di sostegno in un istituto privato nella città del Veneto. Adesso per lui la condanna a 3 anni e 15 giorni, rimediata con l'abbreviato, è diventata definitiva.

I giudici della settima sezione della Cassazione, presieduta da Luigi Fabrizio Augusto Mancuso, hanno infatti dichiarato inammissibile il ricorso dell'imputato, condannandolo a versare 3 mila euro alla Cassa delle ammende e confermando la sentenza della Corte d'Appello di Venezia del 2 luglio dell'anno scorso.

Le macchine distrutte dalle fiamme erano posteggiate tra via Pinelli, vicolo Fratelli Bandiera e via Cacciatori del Sile. Odierna Contino, che oggi ha 25 anni, aveva agito perché convinto che i suoi vicini ce l'avessero con lui e avrebbe anche spinto un trevigiano, Daniele Diego Martorana, ad appiccare i roghi con lui. Questo secondo imputato ha patteggiato 3 anni e mezzo di reclusione a novembre scorso.

Odierna Contino venne arrestato a gennaio del 2019 e secondo gli investigatori della squadra mobile di Treviso, assieme al complice, avrebbe agito sempre allo stesso modo, cioè sistemando della carta igienica sulle ruote delle auto e innsescando poi gli incendi con alcol o con una bomboletta di deodorante. I due si sarebbero anche inviati le foto e i video dei roghi, che commentavano insieme.

L'imputato, interrogato dal gip dopo l'arresto, spiegò: "Avevo un problema, ho sofferto di un forte disagio psicologico. Non capivo quello che stavo facendo, chiedo scusa a tutti. Solo dopo aver trovato il lavoro ho recuperato tranquillità e lucidità e ho capito la gravità di quello che mi stava accandendo intorno".
 

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