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Cronaca

Le attese infinite per ottenere l'invalidità, Rosi Pennino tuona: "Basta mandare i bambini autistici al macello"

Dopo il caso del piccolo che attende da otto mesi una chiamata per la 104, è emerso che sono tante le famiglie a Palermo nella stessa situazione. L'assessore alle Politiche sociali annuncia battaglia: "E' una cosa che non ha alcuna giustificazione, per l'autismo esistono delle linee guida. Chiederò un incontro ad Asp e Inps"

"Basta mandare i bambini autistici al macello, chiederò immediatamente un incontro ai vertici dell'Inps e dell'Asp perché già dopo la prima diagnosi gli siano riconosciuti i diritti che gli spettano senza dover attendere mesi". E' pronta alla battaglia - come sempre - l'assessore alle Politiche Sociali Rosi Pennino, imbufalita dopo aver letto su PalermoToday il caso del piccolo di 4 anni che da otto mesi attende la convocazione per aver riconosciuta l'invalidità e accedere alla legge 104. Nel frattempo non ha l'insegnante di sostegno a scuola e non può iniziare le terapie, quali per esempio psicomotricità e logopedia, nei centri convenzionati.

"E' una cosa che non ha e non può avere alcuna giustificazione - tuona l'assessore - perché per l'autismo le famiglie hanno ottenuto le linee guida scientifiche dedicate e l'eliminazione della revisione. Va inoltre cancellato il sistema della doppia visita Asp e Inps e vanno chiuse su atti le istanze. Non avevo riposo su questo tema da presidente di ParlAutismo e non ne avrò, senza sconti, da assessore. Soprattutto perché ora sono io che dovrei dare questi servizi ai bambini e non posso farlo".

Il paradosso è che a certificare il disturbo dello spettro autistico sono dei medici specializzati, e spesso medici in forza proprio alla stessa Asp, come nel caso del centro dedicato che si trova all'Aiuto Materno di via Lancia di Brolo. "Quindi - si chiede Pennino - che senso ha la visita successiva di una commissione, all'interno della quale non ci sono nemmeno figure mediche specifiche? Senza dimenticare che i medici delle commissioni vengono pagati a gettone e che quindi ciò è un aggravio di spese a carico dei contribuenti. Questa è una vergogna da asfaltare e cancellare, frutto non solo di disservizio e massacro per i bambini ma anche di sperpero di risorse pubbliche per l'utilizzo del numero ingiustificato di chiamate a visita".

Una prassi che ingolfa il sistema e che penalizza tutti coloro che hanno delle disabilità, non solo chi è affetto da autismo. Come si evince dalle decine di commenti sulla pagina Facebook di PalermoToday o sull'app, sono in tanti che aspettano una chiamata dall'Asp per ottenere l'invalidità, l'accompagnamento o la 104. C'è chi attende anche da due anni. Nel caso dei bambini autistici però il disagio è acuito dal fatto che tutti gli esperti chiariscono come una diagnosi precoce e un inizio delle terapie in tenera età abbia degli effetti positivi sulla vita futura del bambino e sulla sua autonomia da adolescente. Ma se un genitore si accorge delle difficoltà del figlio a due anni e lo Stato gli riconosce i diritti quando ne ha cinque o otto, è chiaro che c'è qualcosa che non va. Forse più di qualcosa.

"Sicuramente la pandemia ha avuto un impatto negativo - conclude l'assessore - ma non può essere una giustificazione. Intanto lunedì manderò una nota per chiedere un incontro congiunto con Inps e Asp. Voglio sedermi attorno a un tavolo con loro, e se riscontrerò indisponibilità sono pronta a volare a Roma per informare il ministero. Non si può giocare sulla pelle dei bambini".

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