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Le segnalazioni

"Boom di tamponi positivi al Covid e lunghe attese", le proteste dal pronto soccorso di Villa Sofia

L'aumento dei casi di Coronavirus, secondo alcune testimonianze, avrebbe mandato in tilt il triage. Il racconto dei disagi a PalermoToday da parte di due pazienti. Per i lavoratori però ci sarebbe anche un problema cronico dovuto alla carenza di medici

Aumentano i nuovi positivi al Coronavirus in città e, di conseguenza, si registrano anche disagi negli ospedali, come raccontato in alcune segnalazioni a PalermoToday. A Villa Sofia, per esempio, secondo quanto scrive Michelangelo, stamattina il "triage è andato in tilt" perché "ripetuti casi di infezione da Covid 19 hanno bloccato l’accesso dei pazienti al primo stadio del pronto soccorso che dovrebbe consentire il successivo passaggio ai reparti". Nel pomeriggio di oggi, poco prima delle 18, sul sito dell'Azienda ospedaliera Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello, al pronto soccorso di Villa Sofia risulta un indice di sovraffollamento del 250%, con 75 pazienti nella struttura, di cui 20 in attesa con 1 codice rosso, 11 gialli, 6 verdi e 2 bianchi. 

villa sofia pronto soccorso attese-2

L'allungamento dei tempi di attesa, stamattina, avrebbe generato nervosismo all'ingresso del pronto soccorso. "Malumore e tensione alle stelle hanno caratterizzato alcuni momenti della mattinata - si legge ancora nella segnalazione - con casi anche di estrema urgenza costretti ad attendere che si completasse l’opera di sanificazione dei locali. Alcuni pazienti , dopo ore d’attesa, sono stati costretti ad andar via alla ricerca di un punto di primo soccorso agibile".

Secondo alcuni degli stessi sanitari però, al di là del Covid, ci sarebbero dei problemi strutturali che non consentirebbero di accelerare le visite e dunque ridurre le attese. "Putroppo ci sono codici gialli - racconta un lavoratore che chiede di restare anonimo - che aspettano anche 24 ore. Abbiamo solo due stanze per le visite con altrettanti medici, undici infermieri e tre operatori sanitari. Poi c’è un terzo medico, il quale di notte è responsabile per l'Obi, l'astanteria e la pneumologia, e di conseguenza non può chiamare i pazienti in attesa. Ci vorrebbero cinque medici per turno, altrimenti nessuno vorrà venire a lavorare qui. Per coprire i turni hanno chiamato pure i Neurologi, come ha già denunciato il sindacato dei medici Cimo".

Una disavventura testimoniata anche da Giuseppe Davì, affetto da diverse patologie. "Sono un soggetto cardiopatico, ho avuto diversi episodi ischemici, ho subito tre angioplastiche, un intervento di asportazione di un carcinoma tiroideo, diabetico e iperteso. Ultimamente ho avuto pure una dissezione coronarica, sono un paziente da attenzionare. Dopo l’ennesimo malore dovuto al problema cardiaco - aritmia e mancanza di respiro - il cardiologo mi ha detto di andare subito al pronto soccorso".

Davì racconta di essere arrivato alle 8.30 di mercoledì 20 aprile al pronto soccorso di Villa Sofia. "Alle 9 - prosegue - sono entrato al triage dopo il tampone rapido, fino alle 15 circa mi hanno fatto solamente elettrocardiogramma, dietro mia gentile insistenza. Ho trovato una situazione assurda, persone che aspettavano di essere visitate dal pomeriggio precedente. Dicono che c’è stato un problema di Covid e sono stati bloccati, ma chi è in attesa mi dice che non è così. Questa situazione non è accettabile, sono oberati, hanno reparti congestionati". Davì sarebbe poi stato visitato dopo 19 ore dal suo arrivo in pronto soccorso. "Mi hanno dimesso a mezzogiorno di oggi senza farmi la consulenza cardiologica", conclude il paziente.

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