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Cronaca

Ast, sostituito il direttore arrestato: il nuovo Cda nomina un altro indagato

Al posto di Ugo Fiduccia finito ai domiciliari arriva Giovanni Amico, coinvolto anche lui nell'inchiesta della guardia di finanza: da presidente di commissione, secondo la Procura, avrebbe annullato indebitamente una gara per nominare un revisore contabile

Il Consiglio di amministrazione dell'Ast sostituisce il direttore generale Ugo Fiduccia, finito agli arresti domiciliari nell'ambito dell'inchiesta "Gomme lisce", con un altro indagato: Giovanni Amico.

Ad Amico, amministratore unico di Ast Aeroservizi (società che gestisce l'aeroporto di Lampedusa) ed ex assessore al Bilancio al Comune di Agrigento, il gip Marco Gaeta -respingendo la richiesta del procuratore aggiunto Sergio Demontis e del sostituto Andrea Fusco - ha deciso di non applicare alcuna misura cautelare o interdittiva, che avrebbe potuto impedire all'indagato di fare il direttore generale "facente funzioni". Una soluzione tampone adottata dal nuovo Cda nelle more che il posto venga coperto da un altro dirigente.

Senza curriculum e senza meriti, così si entrava all'Ast

L'agrigentino Amico, vicinissimo all'ex ministro Angelino Alfano (si conoscono sin dall'infanzia), è coinvolto nella stessa indagine della Procura di Palermo costata l'arresto al suo predecessore. I reati contestati dai magistrati sono, tra gli altri, turbata libertà degli incanti, falso ideologico e materiale sulla scelta del revisore contabile del bilancio dell'Ast. Amico è indagato perché da presidente della commissione aveva annullato una gara vinta da un'azienda, falsificando anche la data di un verbale, in modo da consentire - sempre secondo l'accusa - l'affidamento della revisione contabile al commercialista Felice Genovese (pure lui indagato), che avrebbe chiuso gli occhi sulle presunte irregolarità nei conti dell'Ast.

Oltre ad Amico, Genovese e Fiduccia, sono indagati tra gli altri anche Gaetano Tafuri (ex presidente che è stato interdetto per un anno) e Giuseppe Carollo (componente dell’ufficio legale) e diversi imprenditori. Secondo la ricostruzione dell'accusa, l'Ast - società a totale partecipazione della Regione - sarebbe stata invece gestita in maniera "privatistica". Alcune gare d'appalto sarebbero state bandite su misura per favorire alcune aziende e sarebbero stati assunti anche una sessantina di lavoratori a tempo determinato su richiesta di politici. Tanto che in un'intercettazione Fiduccia sosteneva: "Siamo diventati l'ufficio di collocamento di Forza Italia".

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