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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Nessuna "esercitazione di guerra", assolto l'ex comandante dei vigili

Sulla testa di Maurizio Pedicone, 51 anni, era piombata in primo grado una pena di undici mesi. Ma per la Corte d'Appello il fatto non sussiste. L'avvocato ha sostenuto che quelle campagne di Portella della Ginestra non fossero un luogo pubblico

Era stato sorpreso mentre "si esercitava a fare la guerra", poi fu condannato in primo grado. Ora l'assoluzione. Secondo la Corte d'Appello Maurizio Pedicone, ex comandante dei vigili urbani di Palermo, non è colpevole di porto e detenzione in luogo pubblico di armi da guerra: il fatto non sussiste. La versione dell'avvocato, a cui il giudice ha dato ragione, l'ex capo dei vigili si trovava in un terreno privato.

Pedicone, 51 anni, lavora oggi all'ufficio di Igiene pubblica e sanità. Tre anni fa, esattamente nel gennaio 2012, fu sorpreso dai carabinieri in una campagna di Portella della Ginestra mentre si esercitava con altri tre uomini a sparare contro bersagli improvvisati, tra secchi, fusti di benzina e bombole di gas esauste. A dare l'allarme furono alcuni cacciatori, che avevano sentito la raffica di colpi sparata con mitragliatrici sovietiche e americane, mitra, fucili d'assalto e pistole.

L'ex comandante venne arrestato e provò a patteggiare. Il processo, dopo la prima condanna, è andato avanti facendo piombare sul suo capo una pena di undici mesi di carcere con la sospensione condizionale, fattispecie che gli permise di mantenere l'incarico ed evitare il licenziamento. A distanza di due anni, però, l'esito della sentenza di primo grado è stato ribaltato.

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