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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

“Non versò contributi perché in crisi”, assolto in Appello il presidente del Brass

Ribaltata la sentenza di primo grado, secondo i giudici “il fatto non costituisce reato”. La vicenda ha origine dal mancato versamento delle ritenute previdenziali del 2006. La difesa ha dimostrato lo stato di crisi dovuto anche a un ritardo della Regione

Non versò all’Inps le ritenute previdenziali dei lavoratori, ma non poteva farlo perché lo stato di crisi finanziaria della sua azienda non glielo permetteva. La Corte d’Appello così, accogliendo la tesi difensiva della difesa, ha ribaltato la sentenza di primo grado (che lo aveva condannato) assolvendo il presidente della Fondazione “The Brass Group”, Ignazio Garsia, perché “il fatto non costituisce reato".

La vicenda trae origine dal mancato versamento delle ritenute previdenziali operate sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti per l’esercizio finanziario 2006. La difesa dell’imputato, condotta dall’avvocato Patrizia Aucelluzzo, ha documentato e dimostrato lo stato di crisi finanziaria in cui si trovava in quel periodo l’associazione in parola e, quindi, l’impossibilità di provvedere al pagamento delle retribuzioni. E’ stato altresì dimostrato il dato che, giusto in quell’anno, con Legge del febbraio 2006, la Regione Siciliana, riconoscendo le capacità organizzative ed il valore culturale dell’associazione, sorta nel lontano 1974, disponeva la creazione della Fondazione “The Brass Group” che prevedeva il versamento di somme a titolo di Fondo patrimoniale.

In effetti la costituzione della Fondazione avvenne solo nel maggio 2007 ma senza alcuna corresponsione nello stesso momento delle somme previste dalla legge a carico della Regione Siciliana che furono erogate solo alla fine del febbraio 2010, previo Decreto ingiuntivo e pignoramento delle somme presso la Cassa regionale.

La Fondazione si trovò, quindi, a dover continuare la propria attività senza le somme previste per il fondo patrimoniale ma con la necessità di rendicontare le spese ordinarie. Pertanto il Maestro Ignazio Garsia, attraverso il suo difensore, ha dimostrato che nessun collegamento vi è stato tra la sua condotta e l’illecito. Il Presidente, così come sostenuto dalla Difesa, non aveva un’alternativa razionalmente esigibile rispetto alla condotta tenuta, avendo cercato di mantenere in vita a tutti i costi l’associazione anche e soprattutto in virtù del suo elevato scopo culturale.

La Fondazione è, infatti, riconosciuta unanimemente come maggior ente di produzione di musica di derivazione afroamericana che ha tra i suoi compiti il mantenimento di un’Orchestra permanente di Jazz e l’unico museo del Jazz esistente in Italia.

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