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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Mafia, assolto l'ex ministro Romano: era accusato di concorso esterno

Il Gup di Palermo, Fernando Sestito, ha citato il secondo comma dell'articolo 530 del codice di procedura penale: prove della colpevolezza contraddittorie o insufficienti. La Procura aveva chiesto 8 anni di reclusione

Assolto Saverio Romano. L'ex ministro delle Politiche agricole e leader del Pid era accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. La sentenza è stata emessa dal Gup di Palermo, Fernando Sestito, che ha processato Romano con il rito abbreviato. Il Gup ha applicato la formula del secondo comma dell'articolo 530 del codice di procedura penale, che prevede l'assoluzione quando la prova manca, è incerta o contraddittoria: in pratica la vecchia formula dell'insufficienza di prove. Il Pm Nino Di Matteo aveva chiesto la condanna a 8 anni di reclusione.

"Finalmente è finita". Così Saverio Romano ha commentato con i suoi legali, gli avvocati Raffaele Bonsignore e Franco Inzerillo, la sentenza. Il Gup ha emesso il verdetto dopo una camera di consiglio di meno di due ore. "Ho sempre confidato nella mia assoluzione", ha aggiunto il leader del Pid. "Inutile nascondere la mia soddisfazione: sono stato assolto perchè il fatto non sussiste. Ho sempre pensato che le sentenze si leggono e non si commentano. In me vi è però l'amarezza - conclude Romano - per i tempi lunghi della giustizia, che non sono compatibili con un Paese civile".

LE REAZIONI. "Gli elementi c'erano, ma non sono stati ritenuti idonei per la condanna. Rispettiamo comunque ogni decisione". Così il procuratore Francesco Messineo commenta la sentenza del Gup di Palermo. Messineo si sofferma, in particolare, sulla formula assolutoria utilizzata dal giudice, che richiama la vecchia insufficienza di prove. "La norma - dice il capo della Dda - stabilisce che il giudice pronuncia assoluzione anche quando manca, è insufficiente o è contraddittoria la prova, questo significa che gli elementi c'erano, ma non sono stati ritenuti idonei a raggiungere la soglia del convincimento. al di là di ogni ragionevole dubbio".

PDL AL CONTRATTACCO: "ACCANIMENTO MEDIATICO". A una lunga serie di messaggi di congratulazioni giunte dal Pdl, si unisce il segretario Angelino Alfano, che attacca: "Resta l'ombra dell'accanimento mediatico e politico che Romano ha subito per anni in modo ingiustificato e strumentale". E aggiunge: "Oggi più che mai ci si dovrebbe interrogare su come mai una persona, innocente fino al terzo grado di giudizio, rischia di essere condannata in via preventiva ancora prima del termine naturale del processo". Sulla stessa riga anche le parole del portavoce del Pdl, Daniele Capezzone, che sottolinea: "Lasciando da parte l'aspetto strettamente giudiziario, chi risarcirà Savero Romano per gli attacchi politici e mediatici di questi anni? Come dimenticare cosa fu detto e scritto quando divenne ministro?".

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