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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Adesca una ragazzina e poi la costringe a prostituirsi, arrestato

La polizia ha fatto scattare le manette ai polsi di Pietro Anello, 51 anni. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe contattato una giovane romena su Facebook promettendole un lavoro poi l'avrebbe obbligata a prostituirsi e avrebbe anche abusato di lei in prima persona

Una storia di violenze e lacrime, sevizie e sofferenza, iniziata dal suo arrivo in Italia che ha segnato un punto di non ritorno per una diciassettenne. La polizia ha arrestato il 51enne palermitano Pietro Anello, destinatario di un provvedimento di fermo di indiziato per i reati di tratta delle persone, riduzione in schiavitù, induzione e sfruttamento di prostituzione minorile e violenza sessuale aggravata. La protagonista di questa vicenda è una minorenne romena, arrivata a Palermo dopo essere stata adescata su Facebook con la promessa di facili e “puliti” guadagni e finita a “vendere il proprio corpo” lungo i viali della Favorita. Durante l’interrogatorio di garanzia, l’uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Le indagini sono state avviate quando la giovane si è presentata in lacrime ai poliziotti della squadra mobile, raccontando di essere stata costretta a prostituirsi da un “orco” palermitano. Con non poche difficoltà, dettate proprio dalla delicatezza della situazione, gli agenti hanno cercato di scavare nella memoria della vittima, così da potere ricostruire un quadro completo dell’accaduto. Tutto è cominciato quando la ragazza si trovava ancora in Romania, alla fine dello scorso anno. E’ stata contattata attraverso i social, con la mediazione di alcune connazionali, da uno sconosciuto che le avrebbe fatto una proposta di lavoro.

Questa illusione è stata sufficiente a convincerla che fosse l’occasione giusta per fuggire alla miseria del suo paese e fare “fortuna” nel capoluogo siciliano. Una volta arrivata e presa in consegna dal 51enne “l’uomo l’avrebbe avviata - spiegano dalla Questura - a tappe forzate verso la prostituzione, costringendola a una ventina di rapporti giornalieri e intascando il lauto guadagno. Temendo una fuga della rumena, alla quale era stato spiegato che non potessero rivelare a nessuno la sua minore età, l’uomo l’avrebbe accolta nella sua dimora, di fatto segregandola - continuano - e impedendole ogni tipo di contatto con il mondo esterno, men che meno con i familiari in patria”.

Anche in casa, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, la giovane sarebbe stata vittima di ripetuti abusi e rapporti sessuali non consenzienti imposti dal suo aguzzino. Ma approfittando dell’assenza di Anello, la romena è riuscita a “bucare” la sorveglianza e raggiungere l’ufficio di polizia. Dopo essere stata ascoltata dagli agenti della Mobile è stata assistita e inserita in una struttura di accoglienza, per poi essere ascoltata dal pm e dalla polizia giudiziaria, al cospetto di un consulente psicologo che sta procedendo ad una valutazione psico-diagnostica. A conclusione di questo iter è stato emesso il provvedimento, firmato dal pm Alessia Sinatra, mentre il gip Roberto Riggio ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

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