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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Libertà

"Ha ceduto cocaina a un dirigente dell'Ars": indagato per spaccio lo chef Mario Di Ferro

Il cuoco di Villa Zito è stato sorpreso in auto mentre cedeva 3 grammi di droga al capo della segreteria tecnica della presidenza dell'Ars, per il quale è scattata solamente una contestazione amministrativa. Per il 57enne invece è stato disposto l'obbligo

Nei guai lo chef Mario Di Ferro, sorpreso a consegnare 3 grammi di cocaina al capo della segreteria tecnica della presidenza dell'Ars. Il gip Ermelinda Marfia ha disposto l'obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per lo chef e gestore di Villa Zito, 57 anni, che è stato sorpreso, secondo quanto ricostruito, mentre consegnava tre involucri di polvere bianca, in cambio di 300 euro, a un uomo che si era fermato sotto casa del noto ristoratore a bordo di un'auto. Adesso è accusato di spaccio e detenzione di droga.

Gli investigatori, notando quella scena ritenuta sospetta, hanno seguito l’auto fermando poi l’uomo che sembrava avesse appena acquistato della droga da qualcuno uscito da un palazzo in zona Libertà. A bordo c'era Giancarlo Migliorisi, ragusano di 50 anni ail capo della segreteria tecnica della presidenza dell'Ars, l'assemblea regionale presieduta da Gaetano Galvagno. Il dirigente, trovato in possesso dei 3 grammi e messo alle strette, ha ammesso di avere chiamato lo chef per chiedergli di prenotare un tavolo per un pranzo per tre persone. E non solo.

I due quindi si sarebbero accordati per incontrarsi ed effettuare lo scambio. Lì dove al momento giusto c'era il personale del Sisco e della squadra mobile. Gli agenti sarebbero andati successivamente a casa di Di Ferro che, trovato in possesso dei 300 euro appena presi, non ha potuto fare altro che riconoscere le circostanze. Migliorisi, ascoltato poi dai poliziotti, ha riferito di non essere un consumatore (per il quale è prevista comunque solo una contestazione amministrativa) ma di aver acquistato la droga quel giorno e quasi sicuramente di averlo fatto almeno un’altra volta sempre con il tramite di Di Ferro.

Anche lo chef, ascoltato a sommarie informazioni, si è detto dispiaciuto per l'accaduto ma ha confermato di aver recuperato lo stupefacente per cederlo a un "conoscente", ovvero Migliorisi, che anche nella scorsa legislatura lavorava nello staff della presidente dell'Ars. Alla luce di quanto emerso il gip ha disposto i due obblighi per lo chef palermitano, difeso dall'avvocato Rossella Dolce, ritenendo comunque grave, nonostante la sporadicità dell’evento, la facilità con cui Di Ferro sarebbe stato capace di reperire rapidamente la sostanza stupefacente per cederla a qualcun altro.

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