"Rapinò una banca a Carini", tradito dalla refurtiva ancora in auto: arrestato
In manette un 23enne palermitano, incappato lo scorso weekend in un posto di blocco in via Pasquale Calvi. Sotto il tappetino dell'auto c'erano ancora i plichi pieni di monete, con su scritto "Nuova Carini" della Sicurtransport spa. A tradirlo anche alcuni indumenti custoditi nella sua Renault Modus
Dopo diversi giorni dal colpo viaggiava ancora con la refurtiva nascosta sotto il tappetino dell’auto. I carabinieri hanno arrestato un ragazzo di 23 anni, O.A., ritenuto responsabile del reato di rapina aggravata in concorso. Nella sua auto, fermata durante il weekend in via Pasquale Calvi, i militari hanno trovato circa 600 euro in monete, avvolte in una fascetta e con su scritto "Nuova Carini", un cappellino e un paio di pantaloni che sarebbero stati utilizzati durante il blitz dello scorso 7 gennaio nella filiale di Banca Nuova di corso Italia a Carini.
Quando i carabinieri lo hanno fermato, il 23enne è apparso sin da subito nervoso, convincendo le forze dell’ordine a eseguire una perquisizione personale e veicolare. "Sotto il sedile della sua auto - spiegano dal Comando - e precisamente occultato in parte dal tappetino, veniva rinvenuto un plico sigillato con cellophane trasparente e con fascette in plastica di colore bianco, riportante la scritta ‘Nuova Carini’ e contenente trenta astucci di forma circolare, racchiusi ognuno con carta di colore verde e con dicitura Sicurtransport spa". Su uno dei tappetini posteriori un altro plico, questa volta aperto e svuotato.
Alla richiesta della provenienza del denaro, il giovane ha spiegato di avere vinto la somma in un centro scommesse, non riuscendo comunque ad esibire la ricevuta e sostenendo di non ricordare neanche dove avesse fatto la sua scommessa. Continuando a setacciare la Renault Modus del 23enne, i carabinieri hanno trovato un berretto da baseball in stoffa nera, con un logo frontale bianco, mentre nel vano portabagagli veniva rinvenuto un pantalone elasticizzato di colore nero. I successivi accertamenti, incrociando le informazioni acquisite con la descrizione di uno dei rapinatori, sono state esaminate le immagini del sistema di videosorveglianza, "accertando senza alcun dubbio - spiegano i carabinieri - che fosse uno degli autori della rapina".
La successiva perquisizione domiciliare ha permesso inoltre di trovare e sequestrare una somma di 580 euro in banconote di vario taglio. Per questi motivi il giovane, su disposizione dell’autorità giudiziaria, veniva dichiarato in stato di fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata in concorso e a seguito dell’udienza di convalida sottoposto agli arresti domiciliari. Sono in corso indagini della compagnia di Carini, in stretta collaborazione dei colleghi del Nucleo Radiomobile Carabinieri di Palermo, al fine di identificare gli altri complici che hanno preso parte alla rapina.