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Cronaca

Caso Nivarra: l'arresto prima della lezione a Giurisprudenza e quegli strani scambi di favori

Intanto al professore universitario sono stati sequestrati titoli per quasi 150 mila euro: i beni erano stati depositati in una banca milanese. E spunta un incrocio sospetto tra il docente e l'amministratore giudiziario Virga: sullo sfondo la gestione del patrimonio di Sapuppo e il sistema Saguto

Era attesso alla facoltà di Giurisprudenza di Trento, dove avrebbe dovuto tenere una lezione come ospite, ma il aula, il professor Luca Nivarra, non si è presentato. E' uno dei retroscena che emerge nelle pieghe dell'arresto del docente di diritto privato all'università di Palermo. Nivarra è stato arrestato, con regime dei domiciliari, dalla guardia di finanza, poche ore prima di presentarsi in facoltà con le accuse di peculato e falso ideologico. Il provvedimento di arresto è stato notificato prima che Nivarra iniziasse la conferenza. Successivamente è stato portato presso l'aeroporto di Verona, dove è stato imbarcato sul volo per Palermo.

Intanto al professore sono stati trovati titoli per quasi 150 mila euro, mentre all’avvocato Fabrizio Morabito - anche lui arrestato venerdì - "solo" seimila (soldi che conservava in contanti a casa). Questo il risultato dei sequestri compiuti dalla guardia di finanza a carico di Nivarra e Morabito. I titoli - come riporta il Giornale di Sicilia - erano depositati in una banca milanese, individuata nel giro di poche ore dagli investigatori, i contanti sono stati trovati invece durante la perquisizione in casa del legale. I due indagati secondo l’accusa si sono appropriati di 326 mila euro di affitti durante la gestione del patrimonio di Baldassare Sapuppo. A i due sono stati bloccati beni per un totale di 160 mila e il grosso è stato sequestrato a Nivarra. La cifra costituisce l’importo del presunto ammanco nella gestione del patrimonio, ovvero degli importi degli affitti dovuti ma non versati. La Procura ha chiesto e ottenuto il sequestro beni dei due ex amministratori finiti ai domiciliari per un possibile inquinamento delle prove. 

Nivarra era stato nominato dal giudice Tommaso Virga (ex membro del Csm) amministratore provvisorio del patrimonio immobiliare di Baldassare Sapuppo, un ricco signore palermitano, morto nel 2006. Lo stesso periodo in cui il figlio Walter Virga stava preparando la tesi di dottorato proprio con Nivarra relatore, che - secondo gli inquirenti che si sono occupati del caso Saguto - gli avrebbe procurato un contratto per l’insegnamento nel 2013 e un posto da ricercatore a tempo determinato nel 2014. Secondo gli inquirenti, un vero e proprio giro di favori. Nel 2014 Nivarra si dimetterà dall'incarico, dopo avere incassato complessivamente cento mila euro di parcelle. Nel frattempo erano sorti dei dubbi sulla gestione delle procedure e la Procura di Palermo aveva aperto un'inchiesta poi confluita sul "sistema Saguto".

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