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Cronaca

Il sedicenne, i video hot e le minacce al prete: "Manda 100 euro o ti denuncio"

Il retroscena dell'inchiesta che ha portato all'arresto di padre Vincenzo Esposito. Una delle presunte vittime gli avrebbe mandato dei filmati a sfondo sessuale e poi lo avrebbe ricattato: "Lei è un parrino, io sono minorenne e queste cose non le può fare". Alla fine però il ragazzino avrebbe abbassato la posta e avrebbe pure chiesto scusa

"Mandami una foto" e "fammi vedere il tuo volto mentre godi, mi piace molto" sono alcune delle richieste che padre Vincenzo Esposito, 63 anni, finito in carcere per prostituzione minorile avrebbe fatto a quattro ragazzini di 16 anni, tutti originari della provincia di Palermo. In cambio i giovani avrebbero ricevuto piccole somme di denaro che peraltro, come emerge chiaramente dalle intercettazioni, avrebbero chiesto con insistenza. Uno dei giovani, però, ad un certo punto avrebbe pensato di alzare la posta: "Manda 100 euro o ti denuncio", così avrebbe minacciato il prete, aggiungendo "sei un parrino, queste cose non le puoi fare, ti faccio passare i guai!". Ma Esposito avrebbe risposto al ricatto sostenendo che non ci fosse alcun reato nel suo comportamento, tanto da far desistere il giovane, che avrebbe preteso prima 50 euro per il suo silenzio, poi 30, poi 20 e poi... scusa.

"Quel video lo vuole? Si sentono i respiri"

Era il ragazzino a chiamare padre Vincenzo e a dirgli: "Quel coso (il video, ndr) glielo devo mandare adesso o domani? Io l'ho fatto ieri sera... Questa volta l'ho fatta contento, ci ho fatto sentire i respiri, ora glielo mando e mi fa sapere". Qualche minuto dopo, i carabinieri registravano un'altra chiamata del giovane: "Gli è piaciuto?" e il prete rispondeva: "Certo sì, però non ho visto il volto mi piaceva vedere il tuo volto mentre venivi...", ma il sedicenne ribatteva: "Si sentivano i respiri questa volta, era da cinque giorni che non lo facevo quindi mi venivano forti i respiri".

"Fammi vedere il tuo volto mentre godi"

L'indagato avrebbe preteso di più: "Sì, si sentivano i respiri ma erano fatti volutamente o ti veniva naturale? Mandamene uno dove si vede il tuo volto mentre godi, che mi piace molto". Il ragazzo era restio: "Io già l'ho fatta contento, gli ho fatto sentire i respiri... Il regalino non lo deve fare? Non pretendo, se lo vuole fare, se non lo vuole fare, non fa niente". Il prete diceva: "Ma quante volte di devo fare 'sto regalino, una volta ti ho mandato pure i soldini non hai fatto niente lo stesso... Mandami questo video come ti ho detto io oppure fai un video in diretta".

Le intercettazioni: "Facciamolo in tre, vi mando 20 euro..."

"Ma me lo fa un regalino?"

Qualche giorno dopo era nuovamente il giovane a chiedere al sacerdote: "Lo vuole mandato un video? Io l'ho fatto, ma il regalino lo può fare?" e Esposito rispondeva: "Gioia tu quando fai le cose, mi dici che le hai fatte e le mandi, poi si vede come mi devo comportare, non mi dire così sembra quasi che...".

"Manda 100 euro o ti denuncio, io sono minorenne"

Il 21 maggio il sedicenne avrebbe iniziato a ricattare l'indagato: "Lei vuole fatta la videochiamata e ci faccio vedere? Manda 100 euro perché io la sto andando a denunciare, io sono minorenne e lei mi ricatta", ma il prete rispondeva: "Tu puoi fare quello che vuoi, io non ti ho chiesto niente". Il giovane insisteva: "Lei mi ha detto di mandargli il video, ora la vado a denunciare, stasera passa guai, ora mi faccio prendere i tabulati telefonici!". Esposito non si scomponeva: "Tu li puoi prendere tutti quelli che vuoi, tu puoi fare tutto quello... io non so chi è che ti consiglia... Non ci siamo mai incontrati, per cui tu non puoi dire questo" e il ragazzo ribadiva: "Queste cose non le può fare, si vede che ce li ho mandati, ce li faccio prendere tutti dalla A alla Z i tabulati... I carabinieri tutte cose possono fare! Mi servono 100 euro, ha tempo fino alle sei". 

"Sono tutte cose che stai inventato tu"

Il giovane poco dopo richiamava: "Come la dobbiamo mettere questa cosa perché pure mia madre, ci sono pure i tabulati e le registrazioni, hai tempo fino alle cinque", ma il sacerdote restava impassibile: "Io non so chi ci sia dietro di te, ma ti stai comportando male, sono tutte cose che ti stai inventando tu...". Il giovane però continuava a pressare e chiamava ancora una volta Esposito, ma abbassando la sua pretesa economica: "Questa barca la vogliamo aggiustare? Pure 50 euro, lei non le può fare queste cose, se ti vado a denunciare, io sono minorenne". Esposito: "Io non voglio vedere niente, non voglio assolutamente incontrarti, se ora mi lasci in santa pace".

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"Non è neanche reato"

A quel punto il ragazzino sosteneva di essere dai carabinieri e, per rendersi più credibile, da un altro cellulare faceva partire il suono di sirene ma poi abbassava ancora la sua richiesta, fino a scusarsi: "Me li mandi 50 euro che non denuncio a nessuno? Manda 50 euro ed appaciamo, come prima, 30 euro, le ha 30 euro? Mi deve scusare, ero senza sigarette, senza fumare, ero nervoso, amunì, scherzavo". Il prete replicava: "Comunque sappi che neanche è reato, sappilo perché poi non ci siamo mai visti e mai incontrati, che cosa vuoi, dopo che prendi il tabulato per fare che cosa? Che cosa scherzavi, con me scherzi? Ma tu hai sbagliato cristiano" e il giovane chiedeva nuovamente soldi: "Quanto ha? Venti euro le può mandare".

"Ti blocco, mi minacci per avere 20 euro!"

Esposito decideva quindi di interrompere i rapporti col sedicenne e lo bloccava nelle varie chat: "Ho bloccato tutti - spiegava - perché non voglio avere più a che fare con nessuno, mi prendo una pausa...", il ragazzo diceva: "Io ci sono rimasto malissimo". Allora l'indagato riprendeva: "Ma in continuazione per che cosa poi mi minacci? Per avere 20 euro, che io ti avrei dato comunque sempre a prescindere... Io non voglio avere a che fare con nessuno, ti pare normale che mi chiami per minacciarmi per 20 euro, a parte che non c'è il reato e lo stai facendo tu, io non ho fatto nessun reato! Il reato lo fai tu... I video che hai mandato le richieste che mi hai fatto...".

"Lei passa i guai perché è un parrino"

Il sedicenne non mollava: "Lei passa i guai, non io, perché è un parrino", ma Esposito ribatteva: "Ma tu non puoi fare niente, non puoi chiamare ad un cristiano e gli dici: 'Ti faccio vedere' e lo hai fatto ed ora cerchi di ricattarmi perché mi hai mandato i tuoi filmati che io non ti ho costretto a fare niente, l'hai fatto tu! Perché tutto questo lo fai non per morale lo fai perché vuoi i soldi, ma stiamo scherzando? Ma veramente? E non mi devi più chiamare, vedi dove te ne devi andare, ma con chi credi di avere a che fare? In 15 giorni vi ho dato quasi 300 euro".

"Questo cornuto i soldi ancora non li ha mandati"

Dall'ordinanza del gip Fabio Pilato, emerge come i ragazzini si sarebbero arrabbiati quando il sacerdote non avrebbe pagato velocemente le loro presunte prestazioni sessuali in chat: "Non mi risponde questo cornuto, i soldi ancora non li ha mandati... Ma che testa ha? La carta tu l'hai?", diceva uno di loro e un altro replicava: "Mia madre (che è finita ai domiciliari, ndr), li prende mia madre e ce li dà... Gli faccio un'altra chiamata a questo testa di minchia qua... Mi ha mandato il messaggio, 'ti richiamo subito' mi ha detto".

"Mamma sono 40 euro, prenditene 10"

Poco dopo i due avrebbero effettivamente parlato con Esposito, che assicurava: "Venti a te e 20 a lui, va bene? Ma ci vediamo questa sera o no? Io vi aspetto, va bene?". Il ragazzino chiamava poi sua madre: "Li ha mandati? Sono 40, prenditi 5 euro dei miei e 5 euro te li dà l'altro... Trenta euro ce li dai", la donna poneva un problema tecnico: "Sì ma il problema è che forse manca l'euro non li posso prendere 30 euro non li posso prendere e mi restano 9 euro a me là" e il figlio: "E non mi interessa mamma li devi prendere però!".

"Padre Vincenzo, si è fatto grosso..."

Il 17 maggio, il prete rimproverava a uno dei sedicenni di aver finto un orgasmo: "Però non sei venuto, birbante... Perché mi è sembrato che tu hai fatto finta... Quando sei venuto non ti ho visto, non ti sei fatto vedere", il giovane rispondeva: "Ma che dice, ma stai scherzando? Comunque mi ha detto mio cugino che domani te lo fa vedere...". Succesivamente veniva captata una conversazione con un ragazzo non (ancora) identificato: "Padre Vincenzo, adesso si è fatto grosso, che c'è da fare? Ce l'ho grossa, hai capito?" e il prete: "Meno male, non sei contento? Ma io non l'ho visto quindi non lo so dire, giusto?" e il giovane: "Domani te lo faccio vedere" e Esposito: "Ma perché stasera non potevi farlo scusa? Ora non lo potevi fare? Fallo ora... Fai la videochiamata dai...".

"Perché non mi mandi una bella foto?"

Il 28 maggio un altro dei sedicenni diceva: "Ora sono in cucina, ho detto: 'Ora chiamo padre Vincenzo così sentiva come vengo... Già sono venuto... Padre Vincenzo se sono solo la sento con tutto il cuore". Poi era il prete, in una chiamata successiva, a chiedere: "Che stai facendo? Perché non ti fai una bella foto e me la mandi? Su Whatsapp, io la cancello...", il ragazzino però non voleva: "No, padre Vincenzo, fotografie non ne mando, non ne ho mai mandate a nessuno...", Esposito insisteva: "Ma a me la puoi mandare, non c'è niente di che...". Poi il sacerdote gli chiedeva del cognato: "Glielo hai visto mai? Come mai non glielo hai mai visto?" e il ragazzino spiegava: "Perché non glielo voglio vedere... Lei lo ha visto? Grossa ce l'ha?" e l'indagato: "Si buona è, dovresti vedergliela anche tu... Potresti farlo insieme una volta, ognuno per conto vostro, lo faresti?".
 

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