L'arresto di Badalamenti e i dubbi sulle accuse, l'avvocato: "Latitante? E' partito in aereo"
Restano confuse le contestazioni del Brasile contro il figlio del boss di Cinisi. Nel 2017 sarebbe stato trovato con 50 grammi di cocaina, ma come mai non è stato arrestato allora e come può essere diventata definitiva la condanna in appena 3 anni? Soprattutto, come ha potuto lasciare il Sud America nel 2018 senza problemi?
Restano ancora confuse le contestazioni dell'autorità giudiziaria brasiliana che hanno portato all'arresto di Leonardo Badalamenti, secondogenito dello storico boss di Cinisi, Gaetano. Negli atti trasmessi alla Procura generale di Palermo, infatti, si farebbe riferimento al trasporto di una cinquantina di grammi di cocaina a bordo di una macchina, un fatto che sarebbe avvenuto a marzo del 2017, e commesso da Carlos Massetti che, secondo gli inquirenti sarebbe il falso nome usato da Badalamenti. L'episodio sarebbe avvenuto peraltro pochi mesi prima che Badalamenti lasciasse il Brasile e tornasse a vivere con l'anziana madre a Castellammare del Golfo, in provincia di Trapani.
Le perplessità - che l'avvocato Antonio Ganci solleverà anche durante l'interrogatorio che si terrà domani - riguardano non solo le accuse, ma anche la tempistica. Pare infatti che la sentenza relativa al presunto trasporto di cocaina sia già diventata definitiva, dunque in appena tre anni. Badalamenti avrebbe riportato una condanna per questo episodio, e forse anche con l'accusa di aver fatto parte di un'associazione a delinquere dedita al traffico di droga internazionale, a cinque anni e dieci mesi. Ma, si chiede anche la difesa, come mai Badalamenti quando sarebbe stato trovato con la droga non è stato arrestato? E poi, come ha fatto a lasciare il Brasile nel 2018, con una condanna ipoteticamente definitiva per fatti così gravi? Nessuno si è accorto in aeroporto che era latitante?
Ma non è tutto. Negli atti emergerebbe anche una condanna per falsità ideologica: in questo caso si contesta a Badalamenti di essersi spacciato proprio per Carlos Massetti. Ma la condanna non sarebbe definitiva.
I giudici ieri hanno convalidato l'arresto di Badalamenti, ravvisando il pericolo di fuga. Anche se finora il figlio del boss non si è mai nascosto: in questi mesi ha persino partecipato a delle udienze al palazzo di giustizia, in relazione alla restituzione di alcuni beni sequestrati. È un altro elemento che porterà la difesa a chiedere la revoca della custodia cautelare in carcere. Dopo l'interrogatorio, la Corte d'Appello dovrà fissare entro un mese il procedimento per l'estradizione, alla quale Badalamenti si opporrà. Occorrerà comunque verificare che vi siano i requisiti per consegnarlo al Brasile, al momento tra gli epicentri dell'epidemia di Coronavirus.