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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Treviso, docente palermitano in manette: "Bruciò decine di auto con un complice"

Le indagini della Squadra Mobile sui roghi della scorsa estate hanno portato all'arresto di un insegnante 23enne palermitano, dipendente di un istituto del centro di Treviso. A luglio era finito in cella Daniele Martorana

Auto incendiate, il piromane aveva un complice: un insegnante
E' accusato di aver partecipato all'incendio di una dozzina di auto, date alle fiamme dal maggio al luglio dello scorso anno, nella periferia di Treviso. Il 19 luglio dello scorso anno gli investigatori della squadra mobile della Questura di Treviso avevano arrestato un giovane considerato il piromane responsabile, il 22enne Daniele Martorana. Era chiaro che il giovane non potesse aver agito da solo e infatti le indagini della Squadra Mobile hanno portato in questa direzione.

Nelle scorse ore, a conclusione di una lunga indagine, è stato raggiunto da un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari il principale complice nonché vero e proprio punto di riferimento di Martorana. Si tratta del palermitano Luca Odierna Continuo, insegnante di grafica 23enne, dipendente di un istituto privato del centro di Treviso in cui dava ripetizioni a studenti che dovevano recuperare anni scolastici.

Intervista del capo della squadra mobile di Treviso, Claudio Di Paola.

A firmare il provvedimento è stato il gip del tribunale di Treviso su richiesta del pm. Il giovane è accusato di una lunga serie di incendi dolosi in concorso con Daniele Martorana, attualmente affidato ad una comunità di recupero nel Piacentino. L'unico blitz solitario avvenne lo scorso anno a Silea, nella provincia trevigiana, con il rogo di una Bmw.

Auto incendiate, il piromane aveva un complice: un insegnante
La tecnica era sempre la stessa: sistemavano della carta igienica sulle ruote anteriori e posteriori e poi la incendiavano utilizzando dell'alcool etilico o una bomboletta spray di deodorante. Tra il giovanissimo insegnante e Martorana esisteva un rapporto di grandissima complicità. Spesso si inviavano le foto o i video delle proprie malefatte, scambiandosi frasi a dir poco sconcertanti [Fonte: TrevisoToday.it]

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