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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Ginecologo accusato di violenza sessuale, tunisina si costituisce parte civile

Sotto processo Biagio Adile, primario dell'ospedale Cervello. Due gli episodi finiti sotto la lente degli investigatori, uno nello studio privato del primario e l’altro nel reparto di Villa Sofia

La giovane tunisina che ha denunciato e fatto arrestare il ginecologo Biagio Adile, primario dell'ospedale Cervello, si è costituita parte civile. La donna sarà rappresentata al processo, in corso davanti alla seconda sezione penale del tribunale palermitano, dall'avvocato Michele Calantropo. Gli episodi di violenza contestati sono due. Uno sarebbe avvenuto nello studio privato del medico, l'altro in ospedale. 

Biagio Adile fu arrestato lo scorso 2 novembre dopo la denuncia presentata da una sua paziente, la tunisina di 28 anni dalla quale il medico avrebbe preteso dei favori sessuali per quanto era riuscito a fare per la sua situazione clinica. Al centro dell’indagine una registrazione che la donna ha fatto con il cellulare e che incastrerebbe lo specialista.

La vittima della presunta violenza, arrivata a Palermo e ospite di una casa famiglia della provincia, si era rivolta ad Adile che si era messo a sua disposizione riuscendo finalmente a trovare una cura per risolvere suo problema. Due gli episodi finiti sotto la lente degli investigatori, uno nello studio privato del primario e l’altro nel reparto di Villa Sofia. Al secondo appuntamento, e dopo le prime avvisaglie, la donna si è poi presentata al cospetto del 65enne primario di Racalmuto con un cellulare nascosto nella borsa e pronto a registrare.

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