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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Gli strozzini della macelleria: prestavano 15 mila euro, poi ne pretendevano 50 mila

I retroscena dell'arresto di Francesco Sportaro e Giuseppe Oddo. Entrambi sono ritenuti responsabili di avere organizzato e promosso un imponente giro d'usura. Ruotava tutto attorno a una macelleria di corso Calatafimi: là dentro gravitavano gli interessi legati al prestito di denaro

A fronte di un debito di 15 mila euro, pretendevano somme fino a 50 mila euro. E' solo uno dei retroscena emersi nell'operazione che ha portato all'arresto di Francesco Sportaro, 41 anni, e Giuseppe Oddo, di 69 anni. Entrambi sono ritenuti responsabili di avere organizzato e promosso un giro d’usura, legato al prestito di denaro a tassi usurai nei confronti di soggetti costretti dallo stato di necessità .

L’input alle indagini è stato fornito dalla coraggiosa denuncia di una vittima che ha, prima, raccontato alla polizia di generiche minacce subite e, successivamente, ha reso un ampio resoconto sul giro di usura nel quale era rimasto intrappolato. Figura chiave dell’indagine è risultata quella di Sportaro, titolare di una macelleria di corso Calatafimi. Una sorta di roccaforte degli illeciti interessi. Là dentro gravitavano gli interessi legati al prestito di denaro. I poliziotti sono giunti a questa conclusione a seguito degli esiti di una perquisizione che ha consentito di far rinvenire cospicue somme di denaro ed un corposo dossier, di fatto il promemoria dei prestiti elargiti ed ancora non ripagati. Il locale era protetto da una fitta coltre di silenzi ed omissioni, munito di sofisticati allarmi degni di istituti bancari ed addirittura garantito da una capillare rete di vedette e vigilanze, anche notturne.

Le indagini hanno rivelato come Sportaro, insieme al suo complice Oddo, si muovesse con naturalezza disarmante nelle dinamiche legate alla gestione del “credito al consumo”. Il meccanismo usuraio si sviluppava attraverso una serie di prestiti ripagati con assegni con l’indicazione dell’importo ma non della data. Da questi assegni il presunto usuraio avrebbe decurtato la somma del 10% mensile fino alla data di effettiva copertura del titolo. E tutte le volte che le vittime avessero chiesto di posticipare l’incasso dell’assegno, avrebbero dovuto versare gli interessi nel frattempo maturati (sempre del 10%).

Quando Oddo e Sportaro non ottenevano la restituzione della cifra, o di parte degli interessi, scattava una vendetta fatta di ritorsioni e minacce. Le vittime finora accertate sono quattro ma è plausibile che il loro numero sia superiore.

Nella foto in basso Giuseppe Oddo

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