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Sabato, 20 Aprile 2024
Operazione Gulasch-Amici miei 2

Truffa su fondi europei, scattano 12 arresti e un sequestro da 2,5 milioni di euro

Gli indagati vanno ai domiciliari, per altri 10 soggetti disposto l'obbligo di firma. Al centro delle indagini l’iter di concessione dei finanziamenti per l'agricoltura, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 e 2014/2020, gestiti dall’Ipa

Avrebbero percepito illecitamente finanziamenti a danno dei bilanci europeo, nazionale e della Regione Siciliana per un ammontare complessivo di 2,5 milioni di euro. La guardia di finanza su ordine del gip del tribunale di Termini, su richiesta della Procura europea, ha disposto gli arresti domiciliari per dodici indagati e l’obbligo di firma per altri dieci. Con lo stesso provvedimento è stato effettuato il sequestro per equivalente della somma che sarebbe stata sottratta indebitamente dai conti pubblici. 

Chi sono gli arrestati

Si tratta del seguito dell’operazione "Gulasch-Amici miei" che già marzo del 2020 aveva portato a quindici arresti tra imprenditori e funzionari pubblici dell’Ipa, l’Ispettorato provinciale dell’agricoltura. Il procedimento penale dell'inchiesta di due anni fa, culminata alla vigilia del lockdown con 24 misure cautelari, ancora ad oggi non ha portato ad alcuna sentenza.

Il video con le intercettazioni

I reati contestati a vario titolo sono quelli di associazione a delinquere, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, abuso d’ufficio, falso, distruzione e occultamento di atti e rivelazione di segreto d’ufficio. Al centro delle indagini condotte dagli specialisti del Nucleo di polizia economico-finanziaria Gruppo spesa tutela pubblica l’iter di concessione dei finanziamenti per l'agricoltura, europei e nazionali, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale 2007/2013 e 2014/2020, gestiti dall’Ipa quale ente deputato alla valutazione dell’ammissibilità delle richieste necessarie per ottenere le risorse comunitarie.

Stando a quanto accertato dagli investigatori, gli indagati avrebbero costituto un "sodalizio criminale, composto da funzionari e professionisti del settore, in grado di condizionare le scelte della pubblica amministrazione. Sarebbero emersi i comportamenti illeciti di alcuni funzionari pubblici dell’Ipa per favorire, in forza di rapporti privilegiati, studi professionali di agronomi e ingegneri. Durante la fase istruttoria sarebbe stata effettuata, in violazione di legge, la comunicazione delle anomalie riscontrate, provvedendo in alcuni casi anche alla materiale sostituzione della documentazione all’interno dei fascicoli fuori dai termini, così da consentire alle pratiche d’interesse l’inserimento in posizione utile in graduatoria".

L’intervento degli indagati sarebbe proseguito poi anche nella fase di "rendicontazione. Sarebbero state rallentate fraudolentemente - spiegano dalla Guardia di finanza - le procedure di collaudo e controllo così da evitare l’applicazione di penali, come per esempio la decadenza o la revoca dei contributi già erogati. In tale contesto sarebbero emerse anche cointeressenze di natura corruttiva tra privati e funzionari pubblici che avrebbero omesso, in qualità di membri della commissione incaricata, di verificare la sussistenza dei presupposti per l’ammissione delle domande e di rilevare i vizi della documentazione presentata per il tramite di uno studio tecnico, ricevendo in cambio prestazioni professionali a favore di un familiare".

Sempre nell’ambito di una commissione, accertata la presenza di irregolarità nella documentazione, gli indagati si “sarebbero adoperati - si legge ancora - per consentirne la sostituzione ricevendo in cambio un impiego per un familiare. L’odierna operazione testimonia la stretta sinergia operativa tra la Procura europea e la Guardia di finanza a tutela degli interessi economico-finanziari dell’Unione europea e dei bilanci nazionali, nonché nel contrasto delle gravi forme di reati contro la pubblica amministrazione".

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