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Martedì, 3 Ottobre 2023
Lesioni e atti persecutori / Boccadifalco

Le minacce e la spedizione punitiva per una "taliata" a una ragazza: arrestati padre e figli

E' successo a Boccadifalco. Ai domiciliari un uomo di 45 anni, in carcere invece un ventenne e un 22enne. A scatenare l'aggressione uno sguardo, giudicato di troppo, lanciato a una giovane. Gli indagati si sarebbero armati di spranghe e martelli e alla fine si sarebbero scagliati contro i vicini di casa del loro vero obiettivo

Avrebbero provato a speronare con l’auto un ragazzo in bici e poi avrebbero anche picchiato i suoi vicini di casa, "colpevoli" secondo loro di avergli nascosto dove fosse. Tutto per uno sguardo di troppo. La polizia ha arrestato a Boccadifalco un uomo di 45 anni e i figli di 20 e 22, accusati a vario titolo di lesioni personali e atti persecutori. Il padre, su disposizione del gip, è stato messo ai domiciliari mentre i più giovani sono finiti in carcere.

A chiarire i contorni della spedizione punitiva avvenuta qualche giorno fa sono stati gli investigatori del commissariato Porta Nuova. Secondo quanto ricostruito tutto sarebbe riconducibile a una "taliata" che un giovane del quartiere avrebbe lanciato all’indirizzo di una ragazza. Un gesto considerato inopportuno dai due indagati di 20 e 22 anni che lo avrebbero minacciato. Ma questo sarebbe solo l’antefatto che poi avrebbe scatenato l’episodio di violenza.

"Le minacce - spiegano dalla questura - si sarebbero fatte via via più concrete fino a configurare gli atti persecutori, giungendo addirittura ad un tentativo di speronare con l’auto la bicicletta a bordo della quale la vittima stava facendo un giro nel quartiere". Il padre, resosi conto di ciò che stava accadendo, sarebbe intervenuto chiedendo loro di chiudere il discorso e smetterla di minacciare il figlio.

La richiesta, avvenuta con toni perentori, sarebbe stata vissuta come inaccettabile dai due fratelli che, in poche ore, avrebbero organizzato una spedizione punitiva insieme al padre 45enne. "Con spranghe e martelli da carpentiere - aggiungono dalla questura - avrebbero raggiunto casa della vittima e del padre e, non trovandoli, avrebbero chiesto informazioni su dove fossero ad un vicino di casa".

Il vicino, non sapendo come aiutarli, si sarebbe "rifiutato" di fornire qualsiasi informazione. Gli indagati avrebbero però scambiato questa risposta per un comportamento "reticente" e lo avrebbero picchiato con violenza utilizzando una spranga. Stessa sorte per il padre, anche lui colpito con calci e pugni. Gli investigatori, tra l’ascolto di alcuni testimoni e altri riscontri, sono riusciti in poco tempo a individuare i tre destinatari della misura cautelare.

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