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Cronaca Corso Tukory

Corso Tukory, da "acquirenti" a rapinatori: arrestati due nigeriani

Dopo aver trattato un acquisto, uno degli africani ha affidato per qualche secondo la propria tracolla a un venditore. Una volta recuperata, sarebbe andato in escandescenza sostenendo che gli fossero stati rubati dei contanti. E così, dopo aver minacciato l'uomo, ha preso il cellulare ed è scappato

Fingono di acquistare qualcosa in una bancarella, poi con uno stratagemma prendono il cellulare di un venditore e fuggono a piedi. E' accaduto ieri mattina nel mercatino di corso Tukory, dove sono finiti in manette due giovani nigeriani, V.E. (22 anni) e O.G. (32 anni), ritenuti responsabili in concorso del reato di rapina. La fedele descrizione fornita dallo sfortunato venditore è servita a rintracciare uno dei due ladri, mentre l'altro si aggirava tranquillamente a piedi con il dispositivo elettronico in tasca, già spento e con la sim rimossa.

I due africani, girovagando per il mercatino, avevano adocchiato la loro "preda" decidendo di fermarsi davanti ad una delle tante bancarelle. Dopo aver trattato l'acquisto di un giubbotto, uno dei due avrebbe chiesto al venditore di reggergli la tracolla, così da potere provare il capo d'abbigliamento. Poi, mostrando dubbi sul prodotto, avrebbe restituito il giubbotto riprendendosi la borsa. E a quel punto è scattato il "piano". Il più giovane dei nigeriani sarebbe andato in escandescenza sostenendo che dalla tracolla fossero scomparsi dei soldi. Il venditore, certo di non aver preso nulla, ha mostrato ai due gli oggetti custoditi in tasca, tra i quali il proprio cellulare, poggiandoli su un muretto.

Il nigeriano, seguendo il "copione", ha continuato ad innervosirsi sempre di più. "Gli ha fatto un segnale - spiega un passante - come se avesse voluto dirgli che gli avrebbe tagliato la gola". E così uno dei rapinatori ha afferrato il cellulare per poi svincolarsi e fuggire tra la folla. Il venditore ha subito denunciato il fatto alla polizia, che ha inviato sul posto due volanti. Grazie dell'identikit fornito, gli agenti sono riusciti a trovare uno dei due nigeriani che, dopo aver ammesso le proprie responsabilità, ha aiutato le forze dell'ordine a rintracciare il complice. Dopo essere stati fermati i due sono stati processati per direttissima, ma l'arresto non è stato convalidato dal pm e i due, incensurati, sono stati denunciati a piede libero.

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