rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Pedopornografia, "raccapriccianti scene sui loro pc": due arresti

In manette due uomini di 19 e 44 anni, sorpresi mentre scambiavano tramite web migliaia di foto e video di violenze sessuali su bambini in tenera età. Altre due persone sono state denunciate. Questo il risultato di un anno di indagini a caccia di pedofili

Sono stati colti in flagrante mentre scambiavano un'enorme quantità di foto e video di scene raccapriccianti di violenze sessuali su bambini in tenerissima età. Si è conclusa in questi giorni l'operazione della polizia postale, coordinata dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Palermo, contro la pedopornografia. In arresto sono finiti un giovane agrigentino di 19 anni ed un 44enne della provincia di Napoli. Le indagini sono scaturite dall’intensa attività di monitoraggio del web che gli operatori della “Sezione Specializzata per il contrasto della pedopornografia on line” del Compartimento di Palermo conducono ininterrottamente, sondando internet alla ricerca di pedofili.

"Quando un’indagine si conclude positivamente e procediamo all’arresto di persone che si rendono responsabili di questo ignobile crimine - dichiara un agente poco più che trentenne, da pochi mesi sposato e da alcuni anni abilitato ed impegnato nelle operazioni sotto copertura - mi sento totalmente ricompensato per la fatica ed i sacrifici sostenuti, per le notti passate in chat dietro gli schermi dei nostri computer, per il tempo sottratto alla famiglia che da poco ho formato e, soprattutto, per essere stato costretto vedere ed ascoltare terribili cose che nessuno vorrebbe mai ascoltare o vedere".

Si tratta di un'attività nella quale sono investite le migliori risorse umane e tecnologiche, che viene svolta secondo i protocolli e sotto la diretta supervisione del Cncpo, il Centro nazionale per il contrasto della pedopornografia del Servizio di polizia postale e delle comunicazioni. Attività che ha consentito di stabilire con i criminali un primo, importante e anonimo contatto. Le prime risultanze investigative sono state quindi attentamente vagliate da magistrati del team specializzato della Procura della Repubblica di Palermo, che ha autorizzato i poliziotti ad infiltrarsi "sotto copertura" nel network pedofilo. Le indagini sono così proseguite per circa un anno, nel corso del quale si è interagito con quattro soggetti italiani dediti, tramite sofisticati programmi, allo scambio in rete di tale terribile materiale.

Sotto la direzione della Procura della Repubblica di Palermo, e in particolare del gruppo specializzato nella tutela dei "soggetti deboli", si è poi proceduto a tracciare le connessioni alla rete, ad individuare le postazioni dalle quali venivano effettuate le sessioni di chat e lo scambio dei file illeciti, risalendo infine agli odierni indagati. Le complesse indagini informatiche sono state poi integrate dai più tradizionali accertamenti di polizia giudiziaria, quali sopralluoghi, pedinamenti ed appostamenti, anche nel palermitano, al fine di accertare le abitudini e le frequentazioni dei soggetti.

Conclusa l’attività investigativa, i sostituti procuratori titolari delle indagini, ritenuti validi gli elementi acquisiti nel complesso, hanno emesso decreti di perquisizione locale ed informatica nei confronti degli indagati. I controlli, coordinati dal Cncpo, si sono svolti su tutto il territorio nazionale in collaborazione con i Compartimenti di polizia postale e delle comunicazioni di Roma, Napoli, Catania e Reggio Calabria. L’impiego di sofisticati dispositivi informatici, appositamente sviluppati ed utilizzati per ricercare le prove della detenzione e dello scambio del materiale pedopornografico, ha confermato gli elementi raccolti nel corso delle indagini consentendo di procedere alla denuncia di due soggetti e all’arresto di altri due, nelle cui abitazioni, memorizzati su pc, smartphone e tablet, è stato rinvenuto un ingente quantitativo, stimabile in migliaia di video e di immagini, di materiale prodotto usando violenza su bambini in tenera età.

"Anni di esperienza ed impegno - aggiunge un funzionario del Compartimento di polizia postale e delle comunicazioni di Palermo, sposato, con due figli e da molti anni in prima linea nel contrasto alla pedopornografia on line - aiutano a mantenere il distacco necessario, orientandosi esclusivamente verso il nostro unico obiettivo, che è quello di contrastare questo triste fenomeno individuando i colpevoli ed offrendo giustizia alle giovanissime vittime. Il nostro impegno in questo settore, nonostante la repulsione che genera la materia d’indagine, non verrà mai a mancare. Per noi e per i magistrati che coordinano il nostro lavoro è un’assoluta priorità".

Le indagini proseguiranno con l’attività di analisi forense sul materiale sequestrato, anche allo scopo di attivare, per il tramite del Cncpo che funge da punto di contatto per i canali di collaborazione internazionale della polizia estera qualora dovesse emergere che parte dei file detenuti e scambiati provenissero da altri paesi.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Pedopornografia, "raccapriccianti scene sui loro pc": due arresti

PalermoToday è in caricamento