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Cronaca

Formazione, arrestati 15 dipendenti regionali per truffa e peculato

Le indagini, avviate nel 2012, hanno permesso di ricostruire il meccanismo illecito: 700 mila euro sono stati fatti confluire sui conti correnti dei responsabili anzichè in quelli di appoggio delle imprese che avevano fornito beni e servizi alla Regione

I soldi per le forniture finivano nei conti correnti personali degli impiegati anzichè su quelli delle imprese. E poi ancora diversi impiegati - molti dei quali in servizio all'assessorato alla Formazione professionale - avrebbero dichiarato di aver fatto dello straordinario, gonfiando la busta paga, quando invece erano già a casa.

Quindici persone, tra dipendenti regionali e imprenditori, sono state arrestate (LEGGI I NOMI) perchè ritenute responsabili a vario titolo di peculato, truffa aggravata nei confronti dello Stato, turbata libertà degli incanti, falsità materiale e ideologica. I carabinieri hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip del Tribunale di Palermo su richiesta della locale Procura della Repubblica.

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Truffa alla Regione, 15 arresti

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Tredici sono i dipendenti dell'assessorato alla Formazione finiti agli arresti domiciliari, mentre per due imprenditori si sono aperte le porte del carcere. L'indagine - denominata "Operazione Iban", è stata avviata nel febbraio 2012 dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della procura, hanno consentito di riscontrare un meccanismo di distrazione e successiva appropriazione indebita di denaro pubblico, quantificabile in circa 700 mila euro, fatto confluire sui conti correnti personali degli arrestati anziché su quelli di appoggio delle imprese che avevano fornito beni e servizi alla Regione.

(LA POSIZIONE DI CARMELO ZANNELLI E' STATA ARCHIVIATA - "ESTRANEO AI FATTI")

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