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Cronaca

Prostituzione e spaccio, nuovo colpo alla mafia nigeriana: otto arresti

Con l'operazione denominata "Showdown" gli investigatori sono riusciti a dimostrare l’esistenza a Palermo dell’associazione mafiosa Viking. In manette anche il presunto capo Churkwuma Parkinson. In tre sono riusciti a sfuggire all'arresto e sono ricercati

Inflitto un duro colpo alla mafia nigeriana di Palermo: questa mattina sono scattati otto arresti. Catturato anche il presunto capo dei Viking, Churkwuma Parkinson. Con l’operazione “Showdown”, la polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per associazione di tipo mafioso, lesioni gravi, sfruttamento della prostituzione e spaccio di stupefacenti, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale, su richiesta del gruppo di magistrati della Direzione distrettuale antimafia coordinati dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca, nei confronti di 11 persone. Tre di loro sono ricercati. Gli arresti si pongono in continuità operativa con quelli effettuati con l’operazione “Sister White” del dicembre scorso, che aveva portato al fermo d’indiziato di delitto di tredici membri del sodalizio criminale, punto di rifornimento di una ramificata rete di spaccio locale ed extra provinciale.

In arresto sono finiti anche George Oguike Obinna, detto “Okwele”, accusato di comportamenti violenti, e Frankline Duru, detto “Skorò”, l'uomo che avrebbe messo a disposizione il proprio locale di ristorazione, nel cuore di Ballarò, per lo svolgimento di riunioni riservate ai soli appartenenti al sodalizio. Ed è proprio all’interno di questo locale che si è consumata l’aggressione fisica da parte dei consoci Emeka Don, Evans Ifeanyi Chukwu e Frank Chinedu nei confronti di un connazionale, colpevole di non essersi voluto affiliare al cult. L'aggressione, durante la quale sono state utilizzate anche bottiglie di vetro, era stata talmente violenta da causargli l'asportazione degli incisivi superiori oltre che diverse ferite al volto. Nel corso delle indagini, grazie alle dichiarazioni di alcuni collaboratori di giustizia, gli investigatori sono riusciti a dimostrare, oltre all’esistenza a Palermo dell’associazione mafiosa Viking, anche la presenza di numerose case di prostituzione nel centro storico, le cosiddette "connection house” e di stranieri dediti allo spaccio di cocaina e eroina al dettaglio sulla piazza del capoluogo, tutti delitti per cui è stata eseguita la misura cautelare di oggi.

Negli anni passati, con le operazioni “Black Axe” e “No Fly Zone”, gli investigatori della squadra mobile della Sezione Criminalità straniera e prostituzione avevano scoperto l’esistenza di altro secret cult denominato “Viking”, con una cellula operativa in città. Di questa setta era membro Don Emeka, già destinatario del provvedimento di fermo d’indiziato di delitto del 9 luglio 2019 e in passato vittima di tentato omicidio da parte di uno dei vertici del cult “Black Axe”, Johnbull Austine, arrestato e condannato per questo delitto. La successiva operazione denominata “Disconnection Zone” del luglio 2019 aveva portato al fermo d’indiziato di delitto di 13 suoi componenti di vertice, così da scardinare la struttura dei Vikings o “Supreme Vikings Confraternity”, ai cui membri era stato contestato il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso.

Chi sono i Vikings

I Vikings sono un sodalizio criminale nato in Nigeria e diffuso in diversi stati europei ed extraeuropei. E’ caratterizzato dall’avere una struttura gerarchicamente organizzata e ramificata su tutto il territorio nazionale, con una forte capacità intimidatoria. L’associazione criminale è prevalentemente dedita ai delitti contro la persona, soprattutto in occasione di scontri con le sette rivali per il controllo del territorio e la supremazia all’interno della comunità nigeriana, delitti in materia di stupefacenti e contro il patrimonio. Scopo delle attività delittuose è rendere più forte l’associazione, sia nei confronti degli associati che nei confronti della comunità nigeriana e degli altri gruppi criminali nigeriani.

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