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Mercoledì, 24 Aprile 2024
L'appello

Arresti allo Iacp, i costruttori palermitani: "Imprenditori denuncino funzionari infedeli"

Miconi, presidente dell'Ance: "Dobbiamo anche lottare contro i tentativi di concussione di soggetti pubblici dai quali, invece, ci aspetteremmo solo che facciano il proprio dovere con trasparenza e professionalità"

"Il blitz della Procura europea che ha portato a tre arresti all’Istituto case popolari di Palermo ci fa riflettere amaramente sul fatto che, come imprenditori, non solo dobbiamo spesso respingere le richieste estorsive della criminalità organizzata, contro le quali, in questi anni, abbiamo utilizzato tutti gli strumenti a nostra disposizione anche grazie alla stretta collaborazione con le forze dell'Ordine, ma dobbiamo anche lottare contro i tentativi di concussione di funzionari pubblici dai quali, invece, ci aspetteremmo solo che facciano il proprio dovere con trasparenza e professionalità". Lo afferma il presidente di Ance Palermo Massimiliano Miconi, a seguito dell’operazione relativa a un immobile Iacp allo Zen di Palermo.

"E' necessaria una sempre più attenta vigilanza interforze per controllare come vengono impiegati tutti i fondi pubblici, siano essi europei o locali – continua Miconi – e soprattutto, è fondamentale che gli imprenditori che subiscono tentativi di concussione da parte di funzionari pubblici infedeli si rivolgano immediatamente alle forze dell’ordine o alle associazioni di categoria come l'Ance. Il nostro plauso, in questo caso - conclude il presidente di Ance Palermo - va sia all’imprenditore che ha denunciato sia ai carabinieri, guidati dal loro comandante Giuseppe De Liso, che hanno eseguito l’operazione".

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