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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Gesip, lancio di bombole e minacce: così tenevano in ostaggio Palermo

In manette sono finiti Giacomo Giaconia, 55 anni, Salvatore Spatola di 51 anni e Francesco Madonia di 55 anni. Secondo la digos erano dei veri e propri punti di riferimento e organizzatori delle violente proteste messe in atto dai dipendenti

Resistenza a pubblico ufficiale e interruzione di pubblico servizio. Con queste accuse sono stati fermati all'alba di oggi dalla digos della Questura tre dipendenti della Gesip: Giacomo Giaconia, 55 anni, Salvatore Spatola di 51 anni e Francesco Madonia di 55 anni. Veri e propri punti di riferimento e organizzatori delle violente proteste - secondo gli investigatori - che sono state messe in atto dai dipendenti dell'ex municipalizzata. Proteste che non sempre erano regolarmente organizzate. L'indagine della Digos, coordinata dal Procuratore aggiunto Leonardo Agueci, prende il via nel 2011 durante i disordini degli operai della società partecipata del Comune fallita di recente. (IL VIDEO DEI DISORDINI)

Gesip e disordini: tre arresti

Sono numerosi gli episodi di violenza che il gip Ferdinando Sestito ha contestato ai tre arrestati. "Non si è trattato di qualche sporadico episodio di violenza – hanno spiegato gli inquirenti nel corso di una conferenza stampa - bensì di una costante pianificazione delle azioni criminali da realizzare nella pubblica via".

In particolare la Questura si è concentrata sui cortei non autorizzati di aprile 2011 capeggiati da Giaconia che, bloccando il traffico urbano, hanno quindi causato l’interruzione di un pubblico servizio. Giaconia è stato anche accusato di aver organizzato il blocco dei treni alla stazione centrale e a quella di Brancaccio del 3 settembre 2012 ma anche dell’assalto agli uffici elettorali del Comune di Palermo del 5 aprile 2012 e del blocco stradale del 29 aprile quando fu sequestrato un furgone che trasportava bombole di gas trasformate in veri e propri proiettili e lanciate contro la guardia di finanza in servizio d’ordine causando anche il ferimento di un appuntato.

Nel maggio del 2012 gli operai hanno occupato la sede della Ragioneria generale del Comune, in via Roma. Secondo la Digos, che ha accertato gli atti di vandalismo che hanno profondamente danneggiato l'intero secondo piano dell'edificio, l'irruzione violenta era stata dettagliatamente pianificata. Così come quella di pochi giorni dopo a Palazzo Galletti, in piazza Marina, dove il commissario straordinario del Comune e altri funzionari si trovavano in riunione per discutere delle sorti della Gesip. In quel caso a fare irruzione nel palazzo erano stati tutti e tre: volevano fornire indicazioni sulla nomina del liquidatore. E se non fossero stati ascoltati, minacciavano di mandare all'aria le elezioni comunali ormai alle porte.

Nell'ambito della stessa indagine ci sono altri 5 indagati. E l'inchiesta prosegue per vedere se ci sono altre persone coinvolte nelle manifestazioni più violente dei dipendenti della Gesip.
 

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