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Cronaca Termini Imerese

Sorpresi a rubare due bombole in una villa, arrestati madre e figlio

I carabinieri, di passaggio nella zona compresa tra Termini Imerese e Caccamo, hanno notato un ciclomotore sospetto di fronte ad un immobile disabitato. Dentro c'erano i due che rovistavano tra i cassetti a caccia di qualunque oggetto di valore

Sorpresi in una casa disabitata a rovistare tra i cassetti a caccia di qualunque oggetto di valore, ma il loro magro bottino ammontava appena a due bombole di gas. I carabinieri della compagnia di Termini Imerese hanno tratto in arresto due persone, R.B. (48 anni) ed il figlio S.N. (19 anni), colti con le mani nel sacco in una villetta nelle campagne tra Termini Imerese e Caccamo. I militari si sono insospettiti quando hanno visto un ciclomotore parcheggiato davanti all'immobile, di proprietà di una persona che attualmente vive all'estero.

"Già da fuori - spiegano i carabinieri - si potevano udire rumori sospetti provenire dall'interno. Inoltre abbiamo constatato che il fil di ferro apposto per chiudere il cancello fosse stato rimosso". Una volta dentro, i militari hanno visto i due, entrambi volti noti alle forze dell'ordine, mentre rovistavano tra materiale d'arredamento, elettrodomestici ed altri suppellettili. Fuori, nel cortile, c'erano due bombole di gas posizionate vicino allo scooter e pronte per essere portate via. Una volta portati in caserma sono stati ascoltati dal pm di turno per la convalida dell'arresto.

LA PRECISAZIONE DELL'AVVOCATO - "Madre e figlio - si legge nella nota dell'avvocato Sergio Burgio - dopo l'udienza di convalida celebratasi il 27 ottobre, sono stati rimessi in libertà perché il giudice Francesco Paolo Pitarresi ha rigettato la richiesta di misura cautelare (arresti domiciliari per S.N. e obbligo di presentazione alla pg per la madre) avanzata dal pm. Il processo, dopo la convalida dell'arresto legittimamente eseguito dai carabinieri, si è immediatamente celebrato e la difesa ha dimostrato, attraverso prove testimoniali e documentali che i due non erano entrati per rubare ma per chiudere e sistemare la villetta andata a fuoco giorni prima. Il tutto con il permesso della proprietaria che aveva richiesto il loro aiuto. Inoltre essendo gli stessi giunti con un ciclomotore non avrebbero avuto la possibilità di portarsi via nulla. L'udienza è stata rinviata per il proseguo al 17 maggio 2015 e gli imputati sono stati immediatamente rimessi in libertà".

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