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Cronaca

Procuravano ferite e fratture per truffare le assicurazioni, undici fermi

Indagini avviate dopo la morte di un tunisino. La polizia ha sgominato due organizzazioni che utilizzavano pesanti dischi in ghisa su braccia e gambe delle "vittime", alcune volte costringendole all'uso delle stampelle o della sedia a rotelle. Ogni messinscena poteva valere fino a 150 mila euro

Utilizzavano grossi dischi in ghisa, quelli dei bilanceri per la palestra, provocando ferite o fratture con l'obiettivo di truffare le assicurazioni. E qualche volta ci sarebbe anche "scappato il morto". La polizia ha eseguito un fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura nei confronti di 11 persone (leggi i nomi) tra Palermo e provincia. Erano i componenti di "due pericolose organizzazioni criminali - spiegano dalla Questura - dedite alle frodi realizzate attraverso le mutilazioni di arti di vittime compiacenti".

Frodi assicurative, fermate due bande

L'operazione condotta dalla polizia, denominata "Tantalo", ha portato alla luce la spietatezza e la cruenza delle due organizzazioni che in alcuni casi costringevano le "vittime" - per lunghi periodi - a utilizzare le stampelle o, addirittura, le relegavano sulla sedia a rotelle. Il resto del "lavoro" consisteva poi nell'avviare le pratiche per chiedere i risarcimenti danni simulando incidenti di fatto mai avvenuti. Pratiche che potevano valere importi variabili tra i 100 e i 150 mila euro.

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Le indagini coordinate dalla Procura hanno permesso di ricostruire anche la triste vicenda che ha coinvolto un cittadino tunisino, Hadry Yakoub, trovato morto in via Salemi, nella zona di corso dei Mille, nel gennaio del 2017. La morte, in un primo momento decretata come conseguenza di un sinistro stradale, in realtà era stata determinata dalle fratture provocategli da qualcuno della banda per inscenare un finto incidente. Da lì gli accertamenti che hanno portato a scoprire il giro di frodi assicurative.

Baci e lacrime all'uscita dalla Questura | VIDEO

Per procedere con le “operazioni” i componenti delle due organizzazioni somministravano dosi di anestetico procurate da un’infermiera del reparto di Neurologia del Civico (anche lei fermata stamattina) per attenuare il dolore. Le “vittime” venivano reclutate in ambienti ai margini della società, tra tossicodipendenti, alcolisti e persone con deficit mentali o grandi problemi economici. Venivano attirati con le promesse di facili guadagni che, però, non venivano corrisposti.

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