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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Caso Ferdico, la difesa chiede la scarcerazione per l'imprenditore

Per l'accusa l'imprenditore avrebbe continuato a gestire - grazie all'aiuto del socio occulto Francesco Montes e alla connivenza dell'amministratore giudiziario Luigi Miserendino - un centro commerciale e un supermercato a Carini, nonostante gli fossero stati confiscati

"Il fatto contestato non è penalmente rilevante". Con questa motivazione Roberto Tricoli e Luigi Miceli Tagliavia, legali dell'imprenditore Giuseppe Ferdico, ne hanno chiesto la scarcerazione. Il "re dei detersivi", il suo nome campeggia in tutta la città con numerosi punti vendita, è stato arrestato martedì scorso dalla finanza nell'ambito dell'operazione "Backdoor", insieme ad altre quattro persone. E' accusato di intestazione fittizia di beni.

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Secondo i pm, Ferdico avrebbe continuato a gestire - grazie all'aiuto del socio occulto Francesco Montes e alla connivenza dell'amministratore giudiziario Luigi Miserendino - un centro commerciale e un supermercato a Carini, nonostante gli fossero stati confiscati. “L’amministratore giudiziario - spiega Francesco Mazzotta, comandante del Nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle - ha permesso che Ferdico subentrasse dalla ‘porta posteriore’ (da qui il nome dell’operazione ‘Back Door’, ndr) attraverso dei prestanomi”.

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Ferdico, sentito dagli inquirenti, ha negato ogni accusa. Ha  raccontato che quando si recava al centro commerciale, che gli era stato sequestrato, lo faceva solo per parlare con dirigenti e impiegati e fornire loro consigli. Per gli avvocati Ferdico deve tornare libero in quanto manca l'aggravante mafiosa ed è incensurato. La parola spetta adesso al tribunale del Riesame, che si pronuncerà entro 15 giorni. 


 

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