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Cronaca San Mauro Castelverde

Cocaina a domicilio, rapina ed estorsione: sei arresti

L'operazione "Social bamba" è scattata all'alba con il blitz dei carabinieri a Palermo e a San Mauro Castelverde: in carcere quattro indagati, altri due ai domiciliari. Si tratta di un seguito del blitz di giugno 2020 che colpì il mandamento mafioso

Rapina, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti ed estorsione aggravata dal metodo e dalle modalità mafiose. I carabinieri hanno eseguito a Palermo e a San Mauro Castelverde un’ordinanza di custodia cautelare del gip che, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, ha disposto il carcere per quattro persone (Giuseppe Scialabba, già detenuto, Giovanni Scialabba, Mauro Scialabba e Francesco Paolo La Rocca) e gli arresti domiciliari per altre due (Paolo Giacalone e Alessio Lo Giudice).

L’attività investigativa svolta dai militari delle compagnie di Cefalù e Petralia Sottana si è concentrata su alcuni episodi di spaccio, principalmente di cocaina, che veniva consegnata anche a domicilio così da fidelizzare i clienti. In un’occasione, come emerso nel corso delle indagini, avrebbero anche utilizzato le minacce per recuperare le somme da parte di chi non pagava la merce.

In un’occasione, invece, alcuni degli indagati avrebbero rapinato un agente di commercio per rubargli alcuni farmaci veterinari che sarebbero serviti per il bestiame. Una condotta, si legge in una nota del Comando provinciale, “aggravata dal ricorso a metodi e modalità mafiose per agevolare soggetti del mandamento di San Mauro Castelverde”.

Le indagini dell’operazione di questa mattina, denominata, “Social bamba” sono state sviluppate sotto il coordinamento della Procura dopo il blitz "Alastra" che aveva portato, a giugno 2020, all’esecuzione di un fermo nei confronti di undici soggetti - tra i quali il boss Mico Farinella - accusati a vario titolo di associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, corruzione, violenza, furto e danneggiamento. 

Due anni dopo il blitz, a febbraio scorso, è arrivata la prima sentenza del gup che ha condannato sette imputati. Tra questi proprio Farinella che dopo un periodo in carcere, era riuscito nel 2019 a riprendere il suo ruolo di vertice nel clan. Due delle persone fermate sono state scagionate, mentre per altre due - per una questione tecnica - è stato necessario celebrare di nuovo l’udienza preliminare.

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