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Cronaca Castelbuono

Disabili vittime di torture a Castelbuono, l'Asp parte civile: "Nessuno può girare lo sguardo altrove"

La struttura-lager al centro di un'indagine della guardia di finanza con 17 arresti era convenzionata con l'azienda sanitaria provinciale. Il direttore generale, Daniela Faraoni: "Saremo inflessibili. Avviata indagine interna. Ogni eventuale responsabilità verrà sanzionata e denunciata"

L’Asp di Palermo si costituirà parte civile in ogni procedimento che graverà sulla struttura residenziale "Associazione Suor Rosina La Grua Onlus" di Castelbuono e su ognuno degli imputati. Si tratta della struttura-lager al centro di un'indagine della guardia di finanza. Secondo l'accusa in quello che doveva essere un luogo protetto per l'accudimento di persone fragili era invece teatro di violenze e abusi. Diciassette persone sono state arrestate, mentre gli indagati sono complessivamente 35.

“Le disumane condizioni in cui venivano ospitati pazienti fragili e indifesi hanno scosso la coscienza di tutti – ha sottolineato il direttore generale dell’Azienda sanitaria del capoluogo, Daniela Faraoni – saremo inflessibili nell’indagine interna che è, già, stata avviata da una commissione ispettiva, appositamente costituita. Ogni, eventuale, responsabilità interna all’Asp verrà sanzionata sia dal punto di vista disciplinare che denunciando tempestivamente azioni ed, eventuali, omissioni all’autorità giudiziaria. Saremo, naturalmente, presenti in tutti i procedimenti giudiziari costituendoci parte civile certi che, in questa azione ferma e decisa contro chi si è reso protagonista di azioni disumane, ci siano tutti gli Ordini professionali. Tutti insieme dobbiamo fare fronte comune per mettere definitivamente, fine, a comportamenti criminali ai danni di pazienti fragili e indifesi che hanno, soltanto, bisogno di assistenza, cura ed infinito amore".

"Oggi – ha continuato il direttore generale dell’Asp di Palermo -  nessuno può girare lo sguardo altrove: dobbiamo ferire la nostra coscienza e la nostra moralità con la visione di immagini che non possono solo indignarci. Dobbiamo fare di più con la forza coesa di tutti perché ogni cittadino dovrebbe sentirsi ferito, sentirsi parte lesa e costituirsi contro tutto questo. Perché non accada mai più. Sono uomini soli e ognuno di noi deve sentirsi nel dovere di fare ciò che serve. Da direttore generale dell’Asp, da cattolica credente ed osservante, da cittadina non mi fermerò. E so che non sarò sola”.  

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