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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Preso Morabito, boss della droga: Klaus Davi aveva tappezzato Palermo con le sue foto

Solo 15 giorni fa il giornalista aveva affisso in città (anche allo Zen e in via D'Amelio) i manifesti con il volto del super latitante calabrese ritratto in abiti femminili. Il claim dello spot recitava "Rocco dove sei?"

Solo 15 giorni fa il giornalista Klaus Davi, in collaborazione con il pubblicitario Pasquale Diaferia, tappezzò la città di Palermo con le foto del super latitante Rocco Morabito ritratto in abiti femminili. Il claim dello spot recitava "Rocco dove sei? Secondo i magistrati il travestimento tra i boss mafiosi è più diffuso di quanto si pensi ed è uno stratagemma per scappare".

L'affissione aveva coinvolto diversi quartieri di Palermo tra cui lo Zen, la zona di via d'Amelio, quella del porto, le strade che costeggiano l'ingresso dell'autostrada e il centro storico. Oltre allo stesso Morabito, al cui caso Davi ha dedicato numerosi documentari sul suo canale YouTube klauscondicio e per diversi network televisivi, nella campagna di affissioni erano presenti anche i travestimenti di Matteo Messina Denaro e Nicola Assisi. "Sapevo che qualcosa era nell'aria ma nulla di preciso - ha affermato Klaus Davi -. Ero stato da poco ad Africo e avevo sentito dei discorsi nei bar di parenti di Rocco, 'prima o poi lo prendono' dicevano. Per questo ho deciso di pianificare i manifesti".

Morabito compariva nell'elenco dei cinque ricercati più pericolosi, insieme al capo di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro, al camorrista Marco Di Lauro, a Giovanni Motisi e ad Attilio Cubeddu. Morabito, 51 anni, è considerato esponente di spicco della cosca omonima che ha base ad Africo nella Locride. È accusato di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti ed altri gravi reati e deve scontare una pena definitiva di 30 anni di reclusione.

Tramite un provvedimento di cattura 'rosso' dell'Interpol, Morabito è accusato di aver fatto parte tra il 1988 e il 1994 di un gruppo del narcotraffico, nel quale organizzava il trasporto della droga in Italia e la distribuzione a Milano. Il ministero degli Interni del paese uruguaiano cita inoltre i casi del traffico "nel 1993 di 32 kg di cocaina in Italia, operazione fallita a causa della cattura in Francia di un trafficante, e di 592 kg nel 1992 dal Brasile all'Italia, droga confiscata in quest'ultimo paese". Da ultimo, si ricorda un' operazione l'anno successivo con 630 kg di cocaina. "Dopo sei mesi di intense attivita' d'informazione e intelligence è stato accertato" che Morabito aveva ottenuto "documenti uruguaiani presentando documenti brasiliani con il nome di 'Francisco Capeletto'", ha precisato il ministero degli interni, sottolineando che l'arresto è  avvenuto "in un hotel del centro di Montevideo". Poi nel corso di una perquisizione nella lussuosa villa con piscina in cui viveva sono state sequestrate carte di credito, assegni e denaro in contanti, telefonini, armi e una Mercedes.  Morabito è stato preso in un hotel a Montevideo ma viveva nella località di Punta del Este e, precisano le fonti, aveva un documento falso brasiliano con il quale aveva poi ottenuto la carta d'identità uruguaiana.

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