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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca

"Chiede tangente a un'impresa di Partinico che sta facendo dei lavori al Policlinico di Messina": arrestato

L'accusa per l'architetto Daniele Inserra è di tentata concussione. Per la realizzazione di 16 posti di terapia intensiva nell'ospedale peloritano avrebbe preteso 35 mila da giustificare tramite una consulenza fittizia. Ma la ditta palermitana lo ha denunciato ed è scattata l'operazione dei carabinieri di Gravina di Catania

I carabinieri di Gravina di Catania hanno arrestato in flagranza del reato di tentata concussione l'architetto Daniele Inserra, direttore dei lavori nell'ambito del progetto per la realizzazione di 16 posti di terapia intensiva al Policlinico di Messina, finanziato dall’ufficio del commissario delegato per l’emergenza Covid della Regione Siciliana. 

La misura è scattata lo scorso 15 dicembre, ma è stata resa nota solo oggi dalla Procura di Catania. Inserra, che si trova ai domiciliari, avrebbe chiesto una tangente di 35 mila euro all'impresa incaricata dei lavori, la Leil Costruzioni srl di Partinico. L'indagine è scaturita dalla denuncia del procuratore speciale della ditta palermitana a seguito delle ripetute richieste di denaro, sotto l'implicita minaccia di non approvare un computo metrico relativo ad una variante dei lavori appaltati. 

Alla netta opposizione della ditta, l'indagato avrebbe proposto di mascherare la tangente tramite una consulenza fittizia da affidare ad un tecnico di sua fiducia. "Inserra - si legge in una nota della Procura - avrebbe asserito che avrebbe firmato la perizia di variante dei lavori lo stesso giorno della firma, da parte della ditta, dell’incarico al tecnico indicato. Ma il giorno in cui Inserra si è recato presso gli uffici della Leil Costruzioni portando con sé copia dell’incarico peritale già firmato dal professionista di sua fiducia, ha trovato ad attenderlo i carabinieri che lo hanno tratto in arresto".

"L’architetto Inserra, in sede di interrogatorio di garanzia, pur non rispondendo alle domande del Giudice, ha ammesso la propria responsabilità per gli addebiti che gli venivano mossi. Il giudice per le indagini preliminari di Catania ha convalidato l’arresto e ha disposto la misura degli arresti domiciliari".

Intanto dalla Presidenza della Regione spiegano: "La Struttura Commissariale per l'emergenza Covid, informata in corso dell'indagine, ha incoraggiato e sostenuto l'impresa nel continuare con fermezza nella collaborazione con gli organi inquirenti e ha immediatamente sostituito il tecnico con un proprio funzionario, assicurando la ordinata conclusione dei lavori".

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