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Cronaca

Arrestato in Venezuela Bonomolo, boss del mandamento di Porta Nuova

Era ricercato dal 2007 per associazione mafiosa ed estorsione. I poliziotti della Catturandi erano sulle sue tracce da aprile: decisive le intercettazioni della sorella. Bloccato in un centro commerciale a Porlamar

Gli uomini della Catturandi della questura di Palermo, del Servizio centrale operativo della Polizia e dell'Interpol hanno arrestato il boss latitante Salvatore Bonomolo. La cattura è avvenuta in Venezuela: al blitz ha partecipato la polizia dello Stato sudamericano. Ricercato dal 2007 per associazione mafiosa ed estorsione, Bonomolo è esponente della famiglia mafiosa di ''Palermo Centro'' inserita nel mandamento di ''Porta Nuova''.

L'indagine che ha portato alla scoperta del rifugio di Bonomolo in Venezuela si è basata essenzialmente su intercettazioni telefoniche e ambientali. Il boss ha infatti continuato a mantenere contatti con la sua famiglia, e in una delle conversazioni ascoltate dagli investigatori uno dei congiunti del mafioso parlava di "una persona che non può tornare in Italia e si è stabilita altrove per rifarsi una vita”. I poliziotti hanno poi rilevato nei colloqui una sfasatura di circa sei ore, e questo ha fatto comprendere che doveva esserci di mezzo un fuso orario. Il campo delle ricerche si e' ulteriormente ristretto dopo la scoperta di transazioni finanziaria eseguite dalla sorella di Bonomolo in bolivar, la valuta del Venezuela, e in favore di un tale Angelo Garofalo: era questo il nome di copertura usato dal latitante.

La svolta è arrivata dall'intercettazione che la donna aveva fatto al fratello nell'aprile scorso, utilizzando sempre telefoni pubblici, in un supermercato di via Lanza di Scalea e in via Belgio. L'esame dei tabulati telefonici ha condotto gli inquirenti sull'isola di Margarita, una delle perle dei Caraibi, al largo delle coste Venezuelane. Lì si era stabilito Bonomolo, che è stato intercettato e arrestato nei pressi di un centro commerciale a Porlamar. Il lavoro investigativo continua per individuare l'abitazione del ricercato in Venezuela, non ancora rintracciata. Si indaga anche per smascherare quanti hanno favorito la latitanza del mafioso. Sono state già avviate procedure di estradizione.

"Questo arresto - ha detto il procuratore aggiunto di Palermo, Antonio Ingroia- dimostra che non esistono isole felici e paradisi lontani dalla Sicilia per sfuggire alla giustizia. Il coordinamento internazionale ci permette di essere meno indifesi su questo piano. Ancora una volta è stato fondamentale lo strumento delle intercettazioni, che dobbiamo tenerci stretto". Il questore di Palermo, Nicola Zito, ha sottolineato che con la cattura di Bonomolo “si restringe l'operatività internazionale di Cosa Nostra”.


 

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