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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Terrasini

Stop agli sversamenti nel Nocella: la battaglia per istituire un'area protetta si sposta in piazza

Dopo il sit-in, organizzato dall'associazione "San Cataldo baia della legalità", alla foce del fiume, nelle prossime settimane la raccolta firme a sostegno della riserva si sposterà nei Comuni interessati dalla proposta

Raccolte circa 120 firme a sostegno dell’area protetta "Valle del Fiume Nocella e suoi affluenti". E' questo il primo risultato raggiunto dall'associazione "San Cataldo baia della legalità" nel corso del sit-in organizzato alla foce del fiume Nocella, al confine tra Terrasini e Trappeto, dal 29 al 31 agosto. "Siamo soddisfatti della tre giorni - afferma Francesco Loria, membro dell'associazione - , è stato un buon inizio. La petizione andrà avanti nelle prossime settimane: saremo presenti con il nostro gazebo nei paesi confinanti con l'area protetta. Dobbiamo raccogliere il maggior numero di firme affinchè questo sogno di bonifica dell'area diventi realtà".

Un sogno che l'associazione ha condiviso con altre associazioni ambientaliste, come la Lipu e il Wwf, con alcuni esponenti politici e con tanti comuni cittadini. Hanno partecipato alla protesta pacifica l'amministrazione di Terrasini (in particolare il sindaco Giosuè Maniaci e il vicesindaco Angelo Cinà) e alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle (il senatore Francesco Mollame e l'onorevole Antonio Lombardo). "L'amministrazione, così come ha fatto in questi due anni, intende lavorare - dichiara Angelo Cinà - e stare vicino ai volontari per la soluzione del problema Nocella e la salvaguardia di questo paradiso terrestre".

Anche padre Davide Rasa ha deciso di sposare la causa portata avanti dai volontari accettando il loro invito a partecipare: ha benedetto il fiume. "E' stato - afferma padre Davide Rasa - un bel momento vissuto insieme alla riscoperta del Creato, di quanto Dio ci ha potuto donare e a noi il compito di averne cura! Una ricchezza il fiume Nocella, una ricchezza da custodire e valorizzare. Ho sentito mie le Parole di Papà Francesco mentre ammiravo il Fiume Nocella: 'La terra è ferita, serve una conversione ecologica'. Uniti più di prima per valorizzare il nostro territorio, rispettare, far rinascere quanto di più bello abbiamo a disposizione! Papa Francesco ci ricorda 'La sfida urgente di proteggere la nostra casa comune comprende la preoccupazione di unire tutta la famiglia umana nella ricerca di uno sviluppo sostenibile e integrale, poiché sappiamo che le cose possono cambiare'. Sii Proprio così proteggiamo la nostra Casa Comune! Mettiamoci subito a lavoro, prima che la natura stessa possa ribellarsi!".

Il sit in alla foce del fiume Nocella

Grande assente l'amministrazione di Trappeto. "Mi viene da pensare - continua Francesco Loria - che abbiano interesse a non fare questa area protetta. Probabilmente qualcosa bolle in pentola". Tante le iniziative realizzate nel corso della tre giorni. Solo per citarne una, il 30 agosto la baia di San Cataldo ha aderito alla Giornata Plastic free: i volontari insieme agli amici del Wwf Sicilia Nord occidentale e Lipu sezione Palermo hanno raccolta la plastica abbandonato sull'arenile.

La plastica è solo una delle fonti di inquinamento dell'area. Da anni l'associazione si batte per impedire che quantità incalcolabili di reflui fognari continuino a tingere di nero il mare: "La tragedia ambientale va avanti da 40 anni tra 'incuria, degrado, criminalità e indifferenza. Tutto questo, in questi lunghissimi anni, non ha fatto altro che danneggiare questo fragile ecosistema - spiegano gli ambientalisti in un post sulla loro pagina Facebook - e mettere a rischio la salute dell'uomo, ponendoci lontani da quelle che sono le richieste della comunità europea, per il raggiungimento di una adeguata qualità delle acque. Da anni ci spendiamo a difesa dei nostri fiumi, ma tutto questo non è bastato". Proprio per questo è nato il progetto della riserva, voluto dall’associazione “San Cataldo Baia della Legalità” e realizzato in collaborazione con il dipartimento di architettura dell’Università di Palermo, il Museo Condé di Chantilly e le associazioni per la protezione dell’avifauna “Fare Ambiente Sicilia” e “Falcon Conservation”. Al progetto hanno collaborato anche vari specialisti e liberi professionisti.

"L'area interessata - spiega l'archeologo Giovanni Polizzi, che ha dato un contributo fondamentale alla nascita del dossier - è sede di numerose specificità culturali e naturali che hanno bisogno di essere protette che ricade entro i comuni di Giardinello, Montelepre, Carini, Terrasini, Cinisi, Borgetto, Partinico e Monreale. E' attraversata dal fiume Nocella e dai suoi affluenti ed è delimitata dai monti di Palermo a Nord e ad Est, dalla costa ad Ovest e dalla piana di Partinico a Sud. I parametri di delimitazione dell’area sono basati sulle caratteristiche del territorio, oltre che sulla presenza di aree protette già esistenti, che chiudono a corona la zona da noi delimitata. La creazione dell’area protetta porterebbe ad un ripristino delle condizioni naturali del fiume Nocella e dei suoi afflenti e, di conseguenza, del mare; si avrebbe inoltre un ripopolamento della fauna ed una maggiore qualità dei prodotti naturali. La protezione del territorio avrebbe vantaggi anche per quanto riguarda l’accesso ai finanziamenti, tramite la creazione di progetti ecosostenibili, oggi promossi dalla regione Sicilia, dallo Stato e dall’Unione Europea. Per rendere possibile un progetto così ambizioso, occorre innescare un meccanismo che veda la collaborazione di enti pubblici e privati, associazioni e cittadini, al fine di garantire la tutela e la salvaguardia del territorio. Un territorio da valorizzare e rendere fruibile anche al turista. Nessuna discarica, nessuna cementificazione selvaggia, nessun uso irrazionale del territorio sono da ammettere, se veramente si vuole raggiungere questo obiettivo".
 

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