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Cronaca

Non vede il figlio da 3 anni per un intoppo burocratico, i chiarimenti del Comune di Carini

L'amministrazione interviene sul caso del 79enne che, dopo la separazione dalla ex, non sarebbe più riuscito a incontrare il figlio in uno spazio neutro per un intoppo burocratico

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PalermoToday

Il sindaco di Carini, Giovi Monteleone, smentisce quanto affermato reiteratamente a mezzo stampa dal sig. M.A. il quale attribuisce al Comune la colpa di non aver potuto più seguire il figlio, perché i servizi sociali di Carini non hanno più svolto il ruolo di mediazione disposto dal Tribunale di Palermo. Nel 2017 la prima sezione civile del tribunale di Palermo, dopo la fine del rapporto matrimoniale tra il signor M.A. e la moglie, aveva affidato il figlio alla madre in via esclusiva, disponendo comunque di garantire la continuità del rapporto del padre con il minore. Gli incontri erano tenuti presso lo Spazio neutro della Cooperativa Iside, in regime di convenzione con i servizi sociali del Comune di Carini.

Tuttavia, proprio in funzione del servizio svolto, con il tempo si è constatato che il percorso di mediazione e incontro tra padre e figlio si era dimostrato deleterio per il ragazzino, che ha vissuto come una forzatura gli incontri con il padre. In sintesi, il rapporto tra il padre e il figlio - scrive in una nota la dirigente del servizio Marianna Gallina - si è compreso essere vissuto con sofferenza e fastidio dal minore, anche per via di alcuni episodi di maltrattamento legati alla volontà del ragazzino di restare con la madre.

Allo scadere dell'incarico del Comune con la cooperativa è stato lo stesso Tribunale che, nel novembre 2020, ha ritenuto opportuno disporre la revoca del caso ai servizi sociali del Comune, per affidarlo al consultorio familiare competente per territorio, in modo da avviare un percorso di rielaborazione del ruolo di ciascuno dei membri del nucleo familiare e per valutare adeguatamente i bisogni del minore.

Il Comune di Carini, in sostanza, non ha alcuna responsabilità nel difficile rapporto del signor M.A. con il figlio, avendo condotto e dato seguito a quanto disposto dal tribunale di Palermo. La vicenda è quella pubblicata su alcuni organi di informazione cartacei e online e che riguarda la denuncia dell'uomo nei confronti del Comune perché, secondo quanto afferma, dopo la fine della relazione con l'ex compagna gli incontri con il figlio dovevano avvenire nello spazio neutro del Comune di Carini, ma si sono interrotti con lo scadere della convenzione tra il Comune di Carini e la cooperativa che gestiva il servizio. Da qui la denuncia diretta al Comune che, però, per disposizione dello stesso Tribunale, ha avuto revocato l'incarico di seguire il caso per i motivi già spiegati e che qui sono riassunti.

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