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Cronaca

La leggenda del pianista bambino: a 7 anni commuove tutti con una melodia per Dalla Chiesa

Antonio Tancredi ha composto "Generale papà": esibizione da applausi sul palcoscenico allestito sul sagrato della Cattedrale. L'anno scorso aveva incontrato i figli del prefetto promettendo a Rita, Nando e Simona che avrebbe studiato pianoforte. Ed è stato di parola

"Oggi siamo qui perché è un giorno molto speciale. Oggi si ricorda il 36esimo anniversario della strage di via Carini dove i mafiosi uccisero il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente di scorta Domenico Russo". A pronunciare queste parole dal palcoscenico allestito sul sagrato della Cattedrale, in occasione della Festa dell'Onestà, è un bambino che nel 1982 non era neppure nella mente di sua mamma e suo papà. Si chiama Antonio Tancredi Cadili, ha 7 anni e in onore a quel prefetto che proprio il 3 settembre trovò la morte a Palermo ha composto una melodia intitolata "Generale papà". Intanto questa mattina, durante la celebrazione a villa Bonanno, ha ricevuto in dono il cappello di carabiniere direttamente dal comandante. 

L'anno scorso, proprio al Cassaro, il piccolo compositore con la passione per i pupi - è il più piccolo puparo ad avere, nella sua cameretta dipinta con le gesta dei paladini di Francia, una collezione di oltre 40 pupi - ha incontrato i figli del generale Dalla Chiesa. In quell'occasione, promise a Rita, Nando e Simona che avrebbe studiato pianoforte. Ed è stato di parola. Sette mesi appena per immaginare, creare e memorizzare la melodia dedicata a quell'uomo che tutti ricordano come un eroe ucciso da Cosa Nostra ma che per loro era soltanto "un papà". Non conosce le note il piccolo Antonio Tancredi, non sa scriverle, suona il pianoforte ad orecchio come un piccolo enfant prodige. Ma sul palco chiude gli occhi, si lascia trasportare dalla musica come il più navigato dei musicisti e strega tutti.  

La breccia nasce con Ezio Bosso che, durante una vacanza a Palermo, ha visitato la Camera della Meraviglie, il piccolo gioiellino arabo dove questo bambino vive insieme a papà Giuseppe e a mamma Valeria. Un incontro travolgente, come travolgente è la passione che Antonio mette nel raccontare le storie di Orlando, Rinaldo, Angelica e compagnia bella. I suoi pomeriggi, spesso, li trascorre nella bottega dei maestri Argento, storica famiglia di pupari palermitani, o nella sua stanzetta, affrescata dal maestro Franco Fazzio, il restauratore che si è occupato dei lavori della stanza blu di via Porta di Castro. E dopo i pupi, ora è tempo di musica. "Studio pianoforte da appena qualche mese - dice prima dell'esibizione -. Per questo se farò qualche errore vi chiedo di perdonarmi". 

Per cinque minuti gli occhi sono puntati tutti su di lui. L'esibizione si conclude tra gli applausi. "Spero che questa melodia vi sia piaciuta, ma dagli applausi che mi avete fatto ho capito che è stata di vostro gradimento", dice sollevando un sorriso tra la platea. Ha donato lo spartito - che è stato trascritto in note per lui - a Nando Dalla Chiesa e ha invitato il pubblico a fare un grande applauso a Rita e Simona, che non erano riuscite ad essere presenti. Infine, chiede di dedicare un minuto di silenzio a tutte le vittime della mafia. Commozione ed emozione alla Cattedrale, che proseguiranno anche domani sera quando il piccolo di casa Cadili salirà sul palcoscenico del cortile Maqueda di Palazzo Reale per "R, Patrona", lo spettacolo di Salvo Piparo dedicato a Santa Rosalia, tra mangiafuoco, pupi, musica e teatro. Interpreterà un piccolo professorino. E, anche stavolta, non si fa fatica a immaginarlo travolto dal successo. 

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