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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Montepellegrino / Via Mariano d'Amelio

Anniversario della strage di via D'Amelio, Fiammetta Borsellino: "Non sarò in città"

La figlia del magistrato si prepara a lasciare la città alla vigilia delle manifestazioni in ricordo del padre e degli agenti di scorta uccisi. "Che siano gli altri, la gente e chiunque ne avverta il bisogno, a ricordare e a riflettere". Salvatore Borsellino: "Con Paolo ancora in vita, la trattativa Stato-mafia non sarebbe mai potuta andare avanti"

"In questi giorni non sarò a Palermo". Così Fiammetta Borsellino mentre si prepara a lasciare la città alla vigilia delle manifestazioni per la strage di via D'Amelio.

Lunedì saranno trascorsi 29 anni dall'eccidio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta. "Lascio ora - aggiunge la figlia del magistrato all'Ansa - che siano gli altri, la gente e chiunque ne avverta il bisogno, a ricordare e a riflettere. Io lo faccio sempre incontrando i giovani e andando nelle scuole".

Non c'è un risvolto polemico nella decisione. I tre figli di Borsellino e - fino a quando era in vita - la moglie Agnese hanno sempre mantenuto un profilo riservato, assicurando la loro presenza solo in alcune occasioni.

In via D'Amelio ci sarà invece Salvatore Borsellino, il fratello del magistrato. Che torna sulle ipotesi di depistaggio e su chi "non vuole che venga fuori la verità su quanto accadde quella maledetta domenica". "Tante volte si dice che lo Stato non può processare se stesso - afferma all'Adnkronos -. Sono stati proprio pezzi deviati dello Stato che hanno intavolato la trattativa. E quella trattativa, con Paolo ancora in vita, non sarebbe mai potuta andare avanti. Paolo doveva morire per potere portare avanti quella scellerata trattativa e doveva anche sparire la sua agenda rossa".

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